S. MARINELLA – All’indomani del grave incidente mortale accaduto nella spiaggia libera sotto il castello, dove un residente di Cerveteri è annegato nel tentativo di salvare una mamma e la sua bambina, il sindaco Pietro Tidei ha indetto una riunione con la Capitaneria di porto e il Nucleo sommozzatori per verificare le condizioni per dotare l’arenile non in concessione di due bagnini. L’intervento della Soprintendenza, però, ha bloccato il progetto, in quanto necessitano delle autorizzazioni per trasformare la spiaggetta libera in una in concessione. Sulla questione interviene anche Rifondazione comunista. “Il sindaco sostiene che senza concessione balneare non c’è bagnino e quindi non c’è sicurezza per i bagnanti – dice in una nota Rc - dimenticando che nelle spiagge libere non date in concessione la responsabilità della sicurezza ricade sul Comune come spiega l’art. 15 dell’ordinanza sulla sicurezza balneare della Guardia Costiera, numero 10/1019, dove si dice che nelle spiagge libere va garantita la sicurezza così come in quelle in concessione. La Ragione Lazio ha infatti finanziato il Comune per la sicurezza delle sue spiagge libere con oltre 132mila euro, da qui la decisone del Comune di assumere otto bagnini per tre spiagge libere quali La Toscana, il Mediterraneo e le Spiagge nere. Qualora non fosse possibile garantire il servizio di salvamento, il Comune dovrebbe provvedere ad apposita segnaletica monitoria, riportante l’avviso “Balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di salvataggio” in quattro lingue”. Rifondazione, inoltre, sottolinea un secondo intervento del sindaco contro la Soprintendenza in merito ai parcheggi della Toscana. “La stessa Soprintendenza – continua la nota - dice che “il Sindaco Tidei parla impropriamente di un veto della Sovrintendenza sull’apertura di un’area di sosta stagionale, in località la Toscana in quanto, chiamata ad esprimersi in una conferenza dei servizi indetta dal Comune sull’ipotesi di uno svincolo sull’Aurelia o rampa d’immissione in quella località, si è negativamente espressa per mancanza di documentazione minima necessaria al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, oltre che per non conformità alle norme di tutela del piano paesaggistico regionale”.