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LADISPOLI - Il multipiano a Vicolo Pienza si fa sempre più concreto (l'amministrazione avrebbe dato, «con una determina, incarico a una società di fare da supporto al Rup per il progetto del parcheggio multipiano») e da Ladispoli Sostenibile tornano ad alzare la voce. «Contro questa opera sono state raccolte oltre 1400 firme» ricordano dall'associazione che punto dopo punto cercano di spiegare le ragioni del loro «no» a cominciare dall'affidamento dell'opera, da parte del Comune, a un privato «tramite un contratto di project financing» che trasformerà il parcheggio «a pagamento» e «con un guadagno per il privato» su «un bene che per gli altri cittadini oggi è gratis». «Vicolo Pienza - ricordano da Ladispoli Sostenibile - è il parcheggio più vicino alla stazione, quindi utilizzato per lo più da pendolari e residenti» e proprio loro, «una volta finito pagheranno (caro) quello che oggi è gratis». Fari puntati anche sulla ditta che si dovrà occupare della realizzazione dell'opera e che ad oggi, «dalle informazioni raccolte su internet, ha già svariati contenziosi con le altre amministrazioni locali e subito alcune revoche sulle concessioni». Un dato che «dovrebbe allarmare gli amministratori locali che invece fanno orecchie da mercante».
E poi c'è la questione «traffico» che la realizzazione del multipiano «andrebbe a generare su via Taranto, un'arteria stretta già molto trafficata».
L'associazione focalizza l'attenzione anche sul progetto in sè che prevederebbe un piano interrato: «Richiede anni, molti anni, perché si tratta di scavare milioni di metri cubi di terra». «Provate a pensare un cantiere del genere - incalzano - nel centro cittadino con i camion per svariati anni, su via Taranto già molto trafficata senza più il parcheggio vicino alla stazione in una città già molto congestionata». Dulcis in fundo da Ladispoli Sostenibile si concentrano sulla vicinanza alla ferrovia. Costruirvi vicino «per legge (753/80) non è possibile, la legge contempla un rischio concreto di pericolo prevedendo una fascia di sicurezza di 30 metri. Per questo - spiegano - serve una deroga da parte di Rfi perché nessuna opera può essere costruita a meno di 30 metri dalla ferrovia». «Immaginate poi un parcheggio interrato con auto elettriche che se si incendiano sono difficilissime da spegnere, con quelle a benzina e diesel, vicino a una ferrovia e ad una distanza di 10/15 metri dalle case. Pensate quale rischio potrebbe rappresentare per i cittadini, per i residenti di quella zona». Per non parlare dell'assenza di «vie di fuga» che potrebbero complicare la vita ai «mezzi di soccorso». «Noi - concludono da Ladispoli Sostenibile - a differenza dell'amministrazione non ci dimentichiamo quanto accaduto a Viareggio o al cantiere del parcheggio a Roma sulla Balduina pochi anni fa, ai morti e ai danni che hanno provocato situazioni di pericolo concreto che non furono valutate attentamente. Per questi moviti come Comitato civico non solo diciamo No a qualsiasi idea di parcheggio multipiano in quella zona, ma siamo pronti a dare battaglia in tutte le sedi opportune qualora l'amministrazione insista nel portare avanti questi progetto folle che comporta potenziali e gravissimi rischi per tutti i cittadini e nessuna utilità».
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