CARBOGNANO - «La politica, anche quella di una comunità piccola come la nostra, non può restare fuori da alcuni temi. Per questo, abbiamo deciso di coinvolgere anche l’amministrazione di Carbognano per aderire alla manifestazione nazionale contro le mafie e le vittime innocenti organizzata da Libera ed arrivata alla 24esima edizione che tornerà a Roma». A dirlo, in una nota, i consiglieri Daniela Gemini, Rossano Baldinelli e Marco Caccia. «È un tema sensibile anche per la Tuscia - spiegano - anche a fronte di uno studio della Banca d’Italia su dati elaborati dalla Cgia di Mestre, da dove emerge che anche la città dei Papi e la sua provincia evidenziano forti criticità in merito ad infiltrazioni mafiose anche alla luce degli investimenti da un lato e, dall’altro, dall’attività di riciclo ed investimento su beni, realtà turistiche e di accoglienza, settori agricoli», proseguono i consiglieri.

«Abbiamo chiesto un consiglio straordinario – dichiara Daniela Gemini, consigliera comunale di Carbognano della lista civica e candidata per la lista Rocca al consiglio provinciale di Viterbo – proprio con l’atto relativo all’adesione del comune di Carbognano alla manifestazione nazionale, condividendone i principi ispiratori e l’aspetto valoriale. Ma questo per noi è anche il momento per dimostrare come coniugare l’impegno dei cattolici in politica».

«Anche per questa occasione – prosegue Daniela Gemini, insieme ai colleghi Baldinelli e Caccia – al centro c’è il percorso, il Sinodo, condiviso con la diocesi di Civita Castellana nelle varie fasi e un momento forte per ribadire l’unica scelta di campo possibile: la legalità. Riteniamo altresì necessaria l’azione delle scuole, già pronta sul tema, affinché anche la politica in assoluta sinergia possa dare quel necessario contributo alla crescita ed alla diffusione della cultura della legalità che rappresenta la nuova forma di lotta rispetto ai valori di cui è portatrice. Una guerra di liberazione dalle mafie, la nuova frontiera tra bene e male, la necessità di credere che il malaffare non può determinare economie e sviluppo, rovinare aziende ed imprenditori», concludono i consiglieri comunali.

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