LADISPOLI - Torna sotto i riflettori l'estromissione di Ladispoli dalla programmazione della rete ospedaliera per il triennio 2024-2026 da parte della Regione Lazio. Argomento su cui già durante la scorsa campagna elettorale si era molto dibattuto con la promessa dell'attuale sindaco di chiedere alla Regione la realizzazione di un ospedale in città. Il terreno era stato individuato e il Comune lo avrebbe ceduto alla Pisana per la realizzazione della struttura. Ma ad oggi, niente da fare. «Incentrare il proprio manifesto politico-elettorale su un argomento così delicato che tocca le speranze di un’intera comunità, come la costruzione di un’ospedale, lo abbiamo da subito trovato demagogico e moralmente discutibile», hanno commentato i consiglieri Amelia Mollica Graziano e Ferdinando Cervo che plaudono, invece, alla notizia arrivata da Fiumicino dove il sindaco ha portato alla comunità «l'ospedale». «Da una parte troviamo Baccini - scrivono - che ha dato seguito alle promesse e ha saputo trasformare le parole in azioni concrete, dall'altra, purtroppo per tutti noi cittadini di Ladispoli, troviamo Grando che ha dimostrato ancora una volta di non avere quelle sensibilità, quell'equilibrio e quel senso etico che sono richiesti a un paterfamilias». «I proclami del 2022 hanno avuto un solo esito: l’esclusione di Ladispoli dalla programmazione della rete ospedaliera per il triennio 2024-2026 da parte della Regione Lazio. Il tutto nel più “assordante” dei silenzi da parte dell’amministrazione Grando. Dai proclami al silenzio! A noi importa poco per la mancata promessa del sindaco con la conseguente figuraccia che ne è scaturita, ciò che ci fa letteralmente trasalire è che con troppa facilità siano stati trattati, in campagna elettorale, temi così delicati come la salute pubblica e la sofferenza umana alla quale essa è spesso, indissolubilmente, legata. Questo noi lo aborriamo. Questo i cittadini non lo meritano. I cittadini meritano di più e di meglio. A partire da un nuovo sindaco!»

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