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TARQUINIA - Che fine ha fatto il Piano regolatore generale? Lo domandano gli aderenti ad ‘’Areasx svolta a sinistra’’ che fanno un excursus sulla situazione attuale nella città di Tarquinia.
"Premeso che, - dicono dal neonato gruppo politico - tanto per sgombrare il campo da equivoci e interpretazioni, Areasx ritiene il Piano regolatore o Piano urbanistico comunale generale (Pucg) strumento indispensabile di programmazione e gestione del territorio di un municipio e delle sue amministrazioni. Che questo strumento è per noi indispensabile e fondamentale, al punto da ritenere pericoloso quanto sospetto, considerarlo un orpello superato da strumenti urbanistici alternativi ( piani integrati). Che riteniamo un dovere politico e civile il contrastare questa tesi cara ad una parte consistente della vecchia e nuova nomenclatura politica. Ci si chiede come mai dal lontano 11 febbraio 2011, data di aggiudicazione definitiva della gara di affidamento al professor architetto Pier Luigi Cervellati, dopo 6 anni, ancora non se ne vede l’alba? Ci risulta, a questo proposito, che qualcuno della vecchia amministrazione abbia, nel maldestro esercizio del suo mandato, ritenuto opportuno contattare l’architetto per interrompere il rapporto e di conseguenza fermare la stesura del Pucg, concludendo, di fatto, il suo iter amministrativo. Intanto è d’obbligo la domanda quanto, questa ondivaga e sospetta altalena è costata alla comunità? Quanto sta costando la prematura interruzione della stesura del Pucg? Perché, su un tema così importante per la vita del paese, su una decisione così definitiva non si è sentita l’esigenza di aprire un dibattito pubblico ma si è preferito la strada sordida del mettiamoci d’accordo senza clamori? Perché si è preferito disattendere la necessaria pratica di pianificazione urbana (visione) tesa ad individuare strumenti urbanistici innovativi e sostenibili? Quale esigenza superiore amministrativa era ed è così fondamentale da portare la vecchia e la nuova amministrazione, quella che attaccava un giorno dietro l’altro, a ritenere il Pucg un problema anziché una soluzione? Il Pucg è un’occasione formidabile per ripensare la città e il suo territorio. Che obbliga a considerare sia la prospettiva di lungo termine sia quella a breve termine, che non possono essere pensate e impostate in alternativa ma devono essere tenute insieme in modo organico e ordinato, distinguendo nel piano la parte strutturale da quella programmatica e obbligando le amministrazioni future al suo rispetto, alla sua attuazione e soprattutto alla sua difesa. Per questo, dotare un comune del suo Piano regolatore è così importante, perché, se vogliamo, è un po’ la Carta della pubblica amministrazione".
"Oggi, alle cronache risulta che la nuova amministrazione a guida Mencarini, quella a cui è cara l’ecologica visione della gestione del territorio, abbia chiesto un incontro con l’esecutore del progetto di piano regolatore, per poi disertarlo e delegarne l’esito al nessuno. Forse conseguenza dei movimenti che vedono protagonista il territorio di San Giorgio? Quelli fuori dai piani inseriti dal vecchio piano regolatore? In barba ai consorzi e ai comparti, ai quali poi si racconta la favola di cappuccetto rosso? Ci siamo anche chiesti se la querelle di San Giorgio, così ben difesa, non sia il tema di distrazione di massa utile a coprire ben altri interessi. Il tempo ci aiuterà a capire meglio e a dare risposte ai tanti interrogativi. Nel frattempo noi di Areasx, visto che non vi è una opposizione degna di questo nome, continueremo con la nostra azione di vigilanza, verso questa amministrazione che, in perfetto stile ‘’panem et circense’’ di romana memoria, festeggia l’impero passando da una festa all’altra, senza perdere il pelo e purtroppo neanche il vizio».