CIVITAVECCHIA – Settimana importante a Palazzo del Pincio, con l’amministrazione che si trova ad affrontare due consigli comunali nell’arco di 48 ore.

Il primo, in programma domani alle 8,30 vedrà in discussione per l’approvazione l’accordo procedimentale da 35 milioni di euro tra Comune, Autorità di sistema portuale e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Progetto che si sviluppa attorno alle due aree di Fiumaretta e l’ex Italcementi, passando attraverso i fondi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il consiglio dovrà discutere anche la proposta di perimetrazione dell’ambito di rigenerazione urbana dell’area e approvare lo schema di convenzione attuativa.

Mercoledì invece spazio ad uno degli appuntamenti più importanti per l’amministrazione, l’approvazione del bilancio di previsione, termometro dello stato di salute dell’amministrazione stessa. Un’amministrazione che, a quanto pare, si troverà presto davanti ad un nuovo cambiamento, sia in maggioranza, che in giunta.

Tutto ruota, di fatto, alla casella che dovrebbe lasciare scoperta Emanuela Mari, neo consigliera regionale, la quale aveva annunciato le proprie dimissioni una volta approvato il bilancio di previsione: quella presidenza del consiglio per la quale sarebbero in corso almeno quattro consiglieri.

Si tratta di Giancarlo Frascarelli ((primo degli eletti dopo la Mari), Daniele Perello, Mirko Mecozzi e Raffaele Cacciapuoti, con la quadra che non sarebbe stata ancora trovata in maggioranza. Uscita Mari dalla Pucci, al suo posto come consigliere entrerà Piergiorgio Iovine. E sempre in consiglio dovrebbe trovare spazio anche Diego Peraino, al posto di Matteo Iacomelli, sempre più vicino all’incarico di assessore ai Lavori Pubblici al posto del coordinatore azzurro Roberto D’Ottavio. E questo non sarebbe l’unico cambiamento in giunta, al sesto rimpasto e a poco più di un anno dalla fine del mandato. Anche i Servizi Sociali potrebbero subire un “passaggio di consegne” tra Cinzia Napoli e Deborah Zacchei. Al centro c’è poi la riconferma o meno dei vertici di Civitavecchia Servizi Pubblici, anche questa particolarmente pesante per gli equilibri politici.