VETRALLA – «Quello che si è verificato nell’ultimo consiglio comunale è l’ennesima riprova del trattamento che la maggioranza riserva continuamente alla minoranza, arrivando al limite del rispetto delle regole democratiche. Noi gruppi consiliari di minoranza, sollecitati anche da chi tutti i giorni vive di lavoro agricolo come contoterzista, avevamo presentato una mozione, reiterandola dopo oltre 11 mesi dalla prima. Nonostante l’impegno preso allora da questa amministrazione, che avrebbe redatto il regolamento dei fitofarmaci entro 6 mesi, ad oggi non ci sono ancora documenti che attestino un benché minimo avvio dei lavori». Le affermazioni arrivano da una nota che porta la firma della minoranza. «Ci sembra opportuno, di fronte alla crisi climatica e alla tutela della salute pubblica - spiegano i consiglieri -, individuare delle norme chiare che rispettino tutte le parti in causa comprese le associazioni di categoria. Purtroppo questa amministrazione, oltre ad essere inerte dopo quasi un anno, ha voluto mortificare un’iniziativa, volta ad individuare delle regole condivise per il bene comune. È questo il ritornello che la maggioranza suona sempre tutte le volte che noi della minoranza tentiamo di contribuire alla vita amministrativa del nostro comune, ruolo peraltro affidatoci dalla popolazione. È emersa visivamente in tutta evidenza la confusione totale dei ruoli. Lo spettatore ignaro, che per la prima volta assisteva al consiglio comunale, distingueva il sindaco solo dallo scranno più alto, in quanto ogni decisione veniva imposta dall” assessore a tutto” con il solito sfoggio di arroganza e saccenteria. È risultato talmente evidente lo stato di confusione creatosi, tanto che 3 consiglieri di maggioranza votavano a favore della mozione, salvo poi essere fulminati e costretti al voto contrario. Questo teatrino portava alla bocciatura della seppur condivisa mozione già dal 4 luglio 2022».

«La morale di questa triste pagina della storia amministrativa - concludono dalla minoranza - è che non si accetta il confronto a prescindere, con un uomo solo al comando a fare e disfare a piacimento…e il sindaco relegato a ruolo di maggiordomo».