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«Ferragosto al Museo: la campagna del ministero è stata un successo, ma a Viterbo invece si dorme». A dirlo chiaro e tondo sono Luigi Maria Buzzi, coordinatore del Circolo Fratelli d’Italia di Viterbo, e Marco De Carolis, responsabile del Dipartimento Turismo FdI Lazio. «Partiamo dai dati che confermano il successo dell’iniziativa del ministero della Cultura che ha aperto i musei statali a Ferragosto. Nella nostra provincia - spiegano - sono oltre 5500 i visitatori che hanno scelto i musei della Tuscia e i tesori che custodiscono per trascorrere il periodo di ferie agostane. A questi vanno aggiunti le migliaia di turisti, italiani e stranieri, che hanno raggiunto Civita di Bagnoregio e il Parco dei Mostri di Bomarzo. Numeri straordinari che indicano una strada possibile per la crescita della nostra provincia e della città di Viterbo attraverso strumenti di promozione mirata e di qualità. Qualità in grado di assecondare il desiderio sempre più diffuso di vivere esperienze coinvolgenti e in grado di arricchire occhi ed anima di un pubblico curioso da un lato ed esigente dall’altro. Su questo dobbiamo lavorare sapendo che, finalmente, abbiamo un ministro competente e sensibile, un Ministero pronto a supportarne le iniziative e il personale sul territorio, sia a livello dirigenziale sia a livello degli operatori, disponibile e competente. Venendo a Viterbo, nonostante due assessori e un numero imprecisato di consiglieri delegati impegnati sui temi della cultura e del turismo, la città stenta sia in visibilità sia in presenze e questa estate è l’ennesima occasione persa, soprattutto per le imprese della ristorazione e dell’accoglienza: una programmazione di basso livello, provinciale e senza nessun respiro che non fosse cittadino».
«La mancanza di una strategia riconoscibile - proseguono Buzzi e De Carolis - non valorizza quanto dovrebbe il patrimonio storico artistico della nostra città che ha la fortuna di avere una visibilità propria. A tale riguardo, ci domandiamo e ci piacerebbe avere una risposta puntuale: quante delle risorse che l’amministrazione incassa dal gestore del polo museale urbano vengono reinvestite nella promozione e nella cura dello stesso? Per quanto ancora dovremo attendere che gli assessori competenti ci svelino infine le loro intenzioni? Noi proviamo a suggerire: fare squadra, condividere, immaginare sempre nuove iniziative a supporto dell’offerta che vadano nella direzione di valorizzare le eccellenze locali aprendosi alla dimensione nazionale e internazionale: penso che attorno a questi tre assi possiamo davvero costruire il futuro della Tuscia», concludono Buzzi e De Carolis.
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