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SUTRI - Un’antenna per la telefonia mobile, alta circa 32 metri, ha scatenato un'accesa polemica tra il Partito democratico e l'amministrazione comunale. Al centro della disputa, l'installazione dell'infrastruttura a ridosso del centro residenziale Colle Diana, un'area densamente popolata che ospita anche un asilo nido comunale.
La questione è esplosa martedì scorso, quando una riunione convocata dai residenti di Colle Diana ha visto la partecipazione del sindaco Amori e del vice sindaco Vettori. I cittadini hanno espresso forte contrarietà all'autorizzazione concessa, lamentando la totale assenza di informazione preventiva da parte dell'amministrazione. Il Pd ha subito preso posizione a fianco dei residenti, sollevando diverse questioni critiche. Il PD sottolinea come l'istanza per l'installazione dell'antenna, destinata a Tim in via di Ronciglione, fosse stata pubblicata dal Comune il 23 dicembre 2024. Nonostante la sua rilevanza e il forte impatto sulla vita di circa 400 famiglie, la notizia sarebbe rimasta sconosciuta alla maggior parte dei cittadini fino a pochi giorni fa. «Ci si chiede perché un'amministrazione comunale così solerte a pubblicare sui propri social ogni piccolo intervento di manutenzione ordinaria non dice una parola su un'installazione che impatta così fortemente sulla cittadinanza?», incalza il Pd. Altro punto dolente sollevato dall'opposizione è la mancata attuazione della delibera di consiglio comunale n. 40 del 22.11.2021, voluta dalla precedente amministrazione (e a cui l'attuale vice sindaco Vettori votò contro e il Sindaco si astenne), che regolamentava l'installazione di torri e tralicci con misure di salvaguardia attive fino al novembre 2024. Il Pd si domanda il motivo per cui tale delibera non sia stata attualizzata e chiede chiarimenti sulla posizione del Comune nella conferenza dei servizi, domandandosi perché si sia lasciato maturare il silenzio assenso e perché non sia stato proposto un sito più idoneo. «I lavori sono iniziati il 12 maggio 2025 ed anche in questo caso solo silenzio da parte dell'amministrazione comunale. Si sperava forse che un traliccio di 32 metri passasse inosservato?», prosegue la nota del Pd, esprimendo vicinanza ai cittadini e sottolineando la preoccupazione per la salute dei bambini che frequentano l'asilo nido comunale, distante pochi metri dall'impianto. Il partito chiede al sindaco Amori di adoperarsi per individuare un sito più idoneo, il più distante possibile dalle abitazioni e dai luoghi frequentati dai bambini, ribadendo che la tutela della salute dei cittadini deve essere la priorità assoluta. La risposta dell'amministrazione comunale non si è fatta attendere, ribattendo punto per punto alle accuse del Partito democratico e chiarendo la propria posizione. Sulla mancata attuazione della delibera consiliare n. 40/2021, il Comune spiega che l'impianto rientra nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), volto a colmare il divario digitale del territorio. Trattandosi di una pianificazione nazionale, essa interviene in deroga alla pianificazione locale e regionale, inclusa la delibera consiliare citata. L'amministrazione tiene a sottolineare l'assenza di qualsiasi rischio per la salute dei residenti, come certificato dal parere favorevole dell'Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), l'ente preposto sia all'autorizzazione preventiva che ai controlli successivi. Per quanto riguarda la procedura amministrativa e il silenzio assenso, il Comune afferma che l'iter è stato seguito scrupolosamente. L'istanza è stata pubblicata sull'albo pretorio online il 23 dicembre 2024, garantendo i 15 giorni di pubblicazione e i 15 giorni per le osservazioni dei cittadini, come previsto dalla legge. La conferenza dei servizi ha visto la partecipazione degli enti competenti e l'Arpa Lazio ha rilasciato un parere preventivo favorevole. L'amministrazione specifica che il silenzio assenso è una modalità prevista dalla legge, che non implica una mancanza di vigilanza, ma il rispetto dei tempi procedurali. Viene inoltre assicurato che, una volta attivato l'impianto, si vigilerà affinché le emissioni effettive siano conformi a quanto dichiarato, anche con il coinvolgimento diretto dell'Arpa. Relativamente alla distanza dall'asilo e all'impatto visivo, il Comune chiarisce che l'asilo nido comunale non è «a ridosso» dell'impianto, ma a circa 300 metri di distanza, una misura considerata «perfettamente congrua con quanto previsto dalle normative nazionali e internazionali in materia di sicurezza elettromagnetica», come sancito dal parere Arpa. L'amministrazione ribadisce inoltre che installazioni di questo tipo non possono essere vietate in base a considerazioni estetiche o paure non supportate da dati scientifici, dato che le norme fissano limiti rigorosi e aggiornati pienamente rispettati dal progetto. Infine, sulla richiesta di spostamento dell'impianto e sull'impossibilità di diniego, il Comune ha preso atto in fase istruttoria degli obblighi di bando che prevedono la copertura di aree puntuali del territorio individuate dal Ministero e da Infratel. Viene sottolineato che un'altra localizzazione non è possibile per ragioni puramente tecniche, essendo quella l'area ottimale per risolvere i problemi di connettività della zona. Sotto il profilo tecnico-giuridico, l'amministrazione chiarisce che un Comune non può opporsi arbitrariamente all'installazione di infrastrutture di telecomunicazione, poiché un eventuale diniego immotivato esporrebbe l'ente a ricorsi con altissima probabilità di soccombenza, come dimostrano i precedenti giurisprudenziali legati al Pnrr, con rischi di risarcimento danni e danno erariale.
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