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CIVITAVECCHIA – «La strada della riconversione ecologica non è più rinviabile. Lo abbiamo ribadito in ogni sede e messo nero su bianco in ogni articolazione del nostro programma elettorale». È quanto ribadito dal capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra e presidente della commissione ambiente del Comune Ismaele De Crescenzo, intervenendo nel dibattito sul phase out dal carbone di Tvn e sui progetti attualmente sul tavolo del Ministero.
«L’antico dualismo tra ambiente e lavoro va superato perché anacronistico – ha sottolineato - sono finiti i tempi in cui per lavorare si era disposti a tollerare effetti collaterali sulla salute e sull’ambiente. L’amministrazione sta cerando, con coraggio, di mettere in campo progetti che diano nell’immediato una soluzione per le centinaia di lavoratori che si troveranno senza lavoro una volta cessate del tutto le attività di Torre Valdaliga Nord. Da un lato, quindi, creazione di nuove opportunità di lavoro attraverso la logistica integrata e la valorizzazione delle aree retroportuali, dall’altro la difesa dell’ambiente attraverso il diniego ad attività che prevedano combustione da fossili. Siamo sempre stati trasparenti e chiari su questo».
In merito all’appello del consigliere di Forza Italia Luca Grossi, che sollecitava una discussione nelle sedi istituzionali, «segnaliamo che questa è già iniziata nelle commissioni ambiente e attività produttive. Bene il confronto e il dialogo – ha ribadito De Crescenzo - ma partendo dall’assunto di cui sopra: la salute dei cittadini non è negoziabile, neanche attraverso la proposta di progetti sperimentali che prevedono l’utilizzo della plastica per la produzione di idrogeno grigio. Andremo avanti su questa linea, con trasparenza e lealtà nei confronti del nostro programma elettorale e dei cittadini che ci hanno dato mandato di governare la città. Siamo nel giusto, perché dietro di noi non ci sono interessi diversi dall’interesse generale della comunità che amministriamo e dunque non dobbiamo rendere conto a singole aziende, cordate o gruppi di imprese aggregate su una visione di sviluppo che, a nostro giudizio – ha concluso - non può essere condiviso».