Fabio Bartolacci di Tuscania e Alessandro Romoli di Bassano in Teverina possono tirare un sospiro di sollievo.

Arrivano infatti buone notizie per diversi sindaci della Tuscia in vista delle Comunali del 9 giugno. Soprattutto per quelli che rischiavano di non potersi ripresentare a causa del limite di mandato.

Il Consiglio dei ministri, con il decreto legge in materia approvato giovedì, li rimette in corsa. Allunga la durata della loro “vita” amministrativa consentendo di potersi candidare ed essere rieletti al governo delle loro città.

Il provvedimento elimina infatti ogni limite per i Comuni sotto i 5000 abitanti, i cui sindaci potranno restare in carica vita natural durante, ed estende da due a 3 mandati consecutivi la soglia per i primi cittadini di quelli fino a 15mila.

In quest’ultima fascia rientra ad esempio Tuscania, con oltre 8000 abitanti. Il sindaco Fabio Bartolacci, attualmente al secondo mandato, può tranquillamente intraprendere la corsa per il terzo.

Diversi poi i primi cittadini uscenti alla guida di paesi, la cui popolazione è inferiore ai 5mila abitanti, che possono ora liberarsi da eventuali patemi riguardo al loro futuro come amministratori e iniziare a programmare la campagna elettorale per un’altra riconferma.

Non più soggetti dunque a sottostare a termini temporali i sindaci di Grotte di Castro Piero Camilli, Salvatore Serra di Ischia di Castro, Maurizio Testa di Monte Romano a Giovanni Giuliani di Onano.

E per Alessandro Romoli il provvedimento varato dal Consiglio dei ministri si traduce in un doppio sospiro di sollievo. La possibilità di ricandidarsi alla carica di sindaco di Bassano in Teverina, paese di circa 1300 anime, neutralizza l’impasse che si sarebbe venuta a creare in Provincia.

Permanere nel ruolo di sindaco infatti è condizione inderogabile affinché Romoli possa mantenere l’incarico di presidente dell’ente di via Saffi fino alla scadenza naturale del mandato, nel dicembre 2025.

Carica quest’ultima che non è interessata dal voto per le Provinciali del 17 marzo, data in cui sindaci e amministratori della Tuscia saranno chiamati al rinnovo dei componenti della sola assemblea consiliare di Palazzo Gentili.