SANTA MARINELLA - “Leggendo le dichiarazioni della candidata sindaca Clelia Di Liello, dalle quali emerge l’insoddisfazione per aver diminuito, seppur di poco, la Tari ai cittadini di Santa Marinella, mi pone l’obbligo di alcune precisazioni”. A parlare è il sindaco Pietro Tidei che taccia la candidata sindaco di poca confidenza su certi argomenti. “Nel suo intervento – continua il primo cittadino - parla di un presunto mancato incasso della Tari 2023 che il Comune dovrà andare a recuperare in sede di consuntivo. Queste dichiarazioni denunciano la poca confidenza della candidata, la quale dimostra di non conoscere le regole che sottintendono la determinazione delle tariffe Tari secondo le determinazioni dell’Arera, l’autorità nazionale che regola le tariffe del servizio di raccolta dei rifiuti. Arera impone infatti agli Enti Locali dallo scorso anno di redigere un piano economico e finanziario con valenza di quattro anni, quindi il Pef approvato nel maggio 2022, stabiliva il costo che il Comune avrebbe dovuto coprire per gli anni 2022,2023, 2024 e 2025. Questo vuol dire che i costi che il Comune deve coprire con il gettito Tari per l’anno 2022, erano riferiti ai costi sostenuti dall’Ente nell’anno 2020, mentre i costi che l’Ente è tenuto a coprire integralmente con la Tari appena deliberata, fanno riferimento all’anno 2021. Quindi, sostenere che i costi siano influenzati dal covid, è sintomo di una scarsa conoscenza delle norme che sottintendono la formazione delle tariffe Tari. A questo fa da contraltare che i costi sostenuti dall’Ente nel 2022 e nel 2023, notevolmente aumentati rispetto al 2020 e al 2021, hanno fatto sì che negli ultimi due anni il Comune si sia fatto carico, con la propria fiscalità generale, della differenza tra quanto speso e quanto incassato, in quanto potrà utilizzare tali costi, secondo la normativa Arera, solo a partire dall’anno 2024, quando è previsto l’aggiornamento del piano tariffario per gli anni 2024 e 2025. Questo aggiornamento tuttavia non comporterà alcun conguaglio per gli anni 2022 e 2023, ma solo una nuova determinazione delle tariffe per gli anni 2024 e 2025, che potrà e dovrà essere mitigata da una maggior base imponibile a seguito del contrasto dell’elusione e dell’evasione che questa amministrazione ha portato avanti fin dal suo insediamento e che ha portato ad iscrivere a ruolo nel 2023 ben 60mila metri quadrati in più di superfici abitative rispetto al 2017, anno dell’ultimo ruolo Tari dell’amministrazione Bacheca”. “Inoltre – conclude Tidei - è doveroso chiarire come l’amministrazione, convinta che le tematiche di economia circolare e del riciclo, siano imprescindibili nel periodo attuale, abbia già dato un forte impulso alla vendita del materiale differenziato, infatti i proventi della vendita del materiale differenziato sono passati da 1.436,13 euro del 2017 a 100.325,16 del 2021, proventi che hanno contribuito ad abbassare il costo del PEF negli ultimi due anni”.

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