CERVETERI - Le prospettive economiche per il futuro, del comune di Cerveteri, sembrano non essere delle più rosee. Colpa di diversi ostacoli riscontrati nella riscossione dei tributi. A evidenziarlo, dopo il consiglio comunale sul bilancio consuntivo dei giorni scorsi, sono stati i consiglieri d'opposizione. «L'anno appena concluso ha certificato alcuni problemi strutturali del bilancio ceretano, che rischiano di pesare non poco sulla previsione di spesa per il futuro triennio, rischiando di comprimere ulteriormente l'offerta di servizi ai cittadini, come già anticipato anche da alcuni esponenti della maggioranza», scrivono : Vecchiotti, Orsomando, Belardinelli, Moscherini, Ramazzotti, Pavin, Paolacci, Bucchi, Piergentili. «Il tema certamente più importante è il deteriorarsi dell’equilibrio economico-finanziario, causato principalmente dalla lentezza nella riscossione delle entrate da tributi e imposte con conseguente continuo accrescimento del fondo crediti di dubbia esigibilità arrivato alla cifra record di oltre 26 milioni di euro. Nonostante sia stato evitato il disavanzo di esercizio, il comune in mancanza di entrate correnti ha dovuto fronteggiare molteplici spese con anticipi di cassa propria, che è infatti scesa da 10 milioni del 2020 a 7 milioni nel 2021 sino a 4 milioni e mezzo nel 2022. Siamo coscienti - proseguono i consiglieri di minoranza - che la soluzione sia sfidante poiché dietro una lenta o mancata riscossione ci sono cittadini ed imprese, spesso in condizioni di difficoltà; tuttavia, il rischio è che a rimetterci sia l’intera popolazione con una ricaduta sui servizi per l’intera collettività. Inoltre, eventuali tagli alla spesa rischiano di compromettere proprio le fasce più deboli maggiormente esposte alle conseguenze di una eventuale riduzione dei servizi, tra cui anche gli aiuti ai più fragili. L’obiettivo è chiaro: far pagare tutti (prontamente) per pagare meno complessivamente in termini di addizionali ed imposte, in modo da allentare la pressione fiscale su famiglie ed imprese e ristorare i conti comunali senza tagli ai servizi».

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