LADISPOLI - Bene il concerto di Capodanno con Gianna Nannini, però ... A sollevare qualche "dubbio" sul grande evento in piazza Falcone è il circolo Sinistra italiana Litorale Nord "Mahsa Amini". Si parte dalle presenze: circa 6mila spettatori. «Questo numero, per una Gianna Nannini e per un comune di 42mila abitanti a cui devono aggiungere persone venute da fuori, non è così eccelso, anzi è pari a niente. Se poi consideriamo l'ampiezza della piazza, al netto di stand, attrezzatura ecc. Il numero dei presenti ci sembra eccessivamente ottimista». Si torna a puntare i riflettori, inoltre, anche sui costi dell'evento: 360mila euro che «pesano sulle tasche dei cittadini per 8 euro a testa, ai presenti circa 60 euro». «Riteniamo inoltre importante conoscere i reali costi di questa manifestazione che, con il passaggio di consegne alla Pro Loco, svaniscono e soprattutto si rendicontano con tempi e modalità diverse da quelle di un'amministrazione locale. Eppure, il Comune potrebbe tranquillamente interfacciarsi con gli organizzatori - proseguono dal gruppo politico - Perplessità e dubbi sull'operato che hanno come unica risposta quella di lasciar divertire i cittadini, già alle prese con le difficoltà quotidiane. Salari bassi? Bollette da pagare? Tasse esorbitanti?». «E per concludere una chiosa, invece di fare confronti disprezzanti con Cerveteri che denotano, questi sì, una mentalità da "paesello", nel futuro non sarebbe preferibile mettere insieme le proprie forze e risorse per un bel Concerto con artisti di un certo calibro?». Un "suggerimento" che anche il consigliere etrusco, Gianluca Paolacci, su domanda della nostra redazione, non aveva "bocciato". Anzi. «È iniziato, secondo me, il momento di lasciare indietro il campanilismo, anche anacronistico come concetto, e creare delle sinergie tra due posti che offrono tanto», aveva detto il consigliere etrusco. «Abbiamo un territorio che può essere veramente un'alternativa capace di attirare persone. Se si comprendesse che Cerveteri e Ladispoli hanno un potenziale enorme da sfruttare e mettere a disposizione dei cittadini, ci sarebbero i presupposti di organizzare qualcosa di grandioso: un unico evento, alternandosi così da non creare diaspore, che possano portare gente da ogni dove, avere maggiore risonanza mediatica che sicuramente farebbe bene a tutto il territorio».

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