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ALLUMIERE - Allumiere torna al centro del dibattito politico locale con un acceso botta e risposta tra la maggioranza guidata dal sindaco Antonio Pasquini e il Partito Democratico, rappresentanza principale dell’opposizione. A scatenare la polemica, una nota polemica del PD all’indomani dell’ultimo Consiglio comunale, alla quale hanno risposto in modo diretto e senza mezzi termini il vicesindaco Marta Stampella e l’assessore Simone Ceccarelli, con un comunicato congiunto dai toni forti e accusatori.
“Dal PD di Allumiere – scrivono Stampella e Ceccarelli – arriva una scomposta frecciatina polemica che, come ormai siamo abituati, si occupa più di cercare un bersaglio a sinistra che di fare una vera opposizione nell’interesse dei cittadini. Ma tant’è, è evidente che la frustrazione per la batosta elettorale, dopo tre anni, brucia ancora tanto. Comprensibile. Quello che non si capisce, invece, è come si possa salire sul piedistallo a dare lezioni quando all’ultimo consiglio comunale, quello al quale il PD fa riferimento, sono risultati assenti tutti e quattro i consiglieri dell’opposizione 'di sinistra'”.
Il richiamo è diretto: l’opposizione viene accusata di assenteismo proprio nel momento in cui chiede conto all’amministrazione di presunte inadempienze, alimentando — secondo la maggioranza — un paradosso politico. “Se si conoscesse la vergogna – proseguono i due amministratori – questo sarebbe stato il momento buono per tacere, invece hanno preferito parlare e dimostrare ancora una volta la loro malafede”.
Ma il comunicato va oltre la dimensione locale. Stampella e Ceccarelli rivolgono al Partito Democratico critiche che toccano la politica estera, il ruolo in Europa e alcune scelte strategiche del partito a livello nazionale. “Con quale coraggio distribuite patenti di sinistra?” chiedono retoricamente, elencando una serie di posizioni che, a loro dire, contraddicono i valori della sinistra: “Il vostro partito non ha avuto il coraggio di sfiduciare Von Der Leyen, non avete il coraggio di muovere una critica ad Israele, avete votato con la destra europea il riarmo per 800 miliardi di euro, sostenete i nazisti ucraini... ma da quale pulpito parlate?”
Il tono si fa ancora più duro quando si rievoca una delle pagine più controverse della recente storia politica di Allumiere: il caso del concorso pubblico che, alcuni anni fa, scatenò polemiche e attirò l’attenzione della stampa nazionale, coinvolgendo anche figure del PD romano. “Cosa pensate, che Allumiere si sia scordata di quando ci avete portati sulle prime pagine dei giornali, in televisione, a farci umiliare da tutta Italia? Allumiere si ricorda benissimo, e non basterà una faccetta pulita per cancellare quell’onta”.
Sul fronte più pratico, i due esponenti della maggioranza replicano anche alla polemica sollevata dal PD sulla mancata discussione della mozione riguardante la Palestina. Secondo Stampella e Ceccarelli, si è trattato solo di un “banale disguido burocratico” che ha impedito di inserirla all’ordine del giorno del Consiglio comunale. “In ogni caso – chiariscono – noi siamo pronti a votare la mozione sulla Palestina in qualsiasi momento. Sempre a patto, naturalmente, che in consiglio comunale, per la vostra parte politica, si presenti almeno un consigliere su quattro”.
Infine, una chiosa ironica sull’antifascismo, altro tema sollevato dal PD. “Per quanto riguarda il vostro fiero antifascismo – concludono – vi aspettiamo con ansia mercoledì 23 luglio alla pastasciutta antifascista. Quest’anno, magari, qualcuno in rappresentanza del vostro partito, mandatelo”.
La replica del vicesindaco e dell’assessore fotografa dunque uno scenario politico ancora teso e polarizzato, in cui il confronto tra maggioranza e opposizione si gioca più sul terreno della legittimazione ideologica e della memoria politica che non su proposte e contenuti amministrativi. In una comunità come quella di Allumiere, dove il peso simbolico della storia e della coerenza politica è ancora molto sentito, la sfida sembra essere non solo quella di governare, ma anche di rappresentare in modo credibile i valori e le scelte che si portano avanti — tanto nei palazzi istituzionali quanto nel giudizio dei cittadini.