Roma, 13 mag. (Adnkronos) - Più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso oltre unora della giornata per andare e tornare. E' quanto emerge dal sondaggio svolto da YouTrend 'La mobilità urbana nelle grandi città', presentato da Lorenzo Pregliasco durante il convegno 'La mobilità urbana tra comportamenti individuali e analisi dei dati' del Think Tank 'The Urban Mobility Council', lanciato nel 2022 da Unipol, che si è svolto presso Palazzo Wedekind a Roma. Nel sondaggio si rilevano le scelte quotidiane, i bisogni e le criticità raccontate dai cittadini residenti nelle 14 principali città italiane. LItalia si conferma un paese ancora fortemente orientato al trasporto privato, con il 55% di residenti delle grandi città che afferma di recarsi al posto di lavoro o di studio con la propria auto, e il 13% con la moto o lo scooter. La scelte di mobilità urbana risultano condizionate da priorità e criteri di efficienza su base personale: il 51% afferma che la scelta del mezzo di trasporto dipende dal tempo di percorrenza, il 31% dalla convenienza economica e il 30% dalla flessibilità nella scelta di orari e destinazioni. Solo il 15% considera prioritario limpatto ambientale. In media gli italiani delle città campione impiegano più di 30 minuti per raggiungere il luogo di lavoro (o di studio), nel complesso dedicano quindi oltre unora della propria giornata per andare e tornare dal lavoro (o studio) a casa. Quanto alla disponibilità attuale e futura di mezzi di trasporto, l86% degli intervistati ha a disposizione unautomobile di proprietà (sua e delle persone con cui vive). Il 58% non ha intenzione di acquistare unauto nel prossimo anno, il 18% sì. Di questi, il 53% valuterebbe di acquistare unauto ibrida, il 40% a benzina, il 29% un veicolo full electric. La maggioranza degli intervistati (58%) continua a ritenere che le auto migliori siano quelle a combustione (diesel, benzina, Gpl, metano), il 20% invece preferisce le auto elettriche. Il 37% del campione ritiene che il principale vantaggio dellauto elettrica sia il minor impatto ambientale e il maggior svantaggio sia il costo dacquisto (27%) seguito dalla scarsa autonomia delle batterie (26%). Sulle politiche di accesso ai centri urbani si registrano posizioni ancora polarizzate: il 48% degli intervistati si dichiara contrario a permettere laccesso al centro della città (Ztl) solo a chi possiede unauto più nuova, mentre il 42% si è espresso a favore. Interpellati sulla possibilità di installare dispositivi elettronici sulle proprie auto per monitorare le emissioni inquinanti, dai cittadini delle 14 città più grandi dItalia arriva un 'sì' dal 51% di loro se questo permettesse di ottenere maggiori accessi nelle zone a traffico limitato. Proprio sulle potenzialità di questi dispositivi elettronici cosiddetti 'Green Box' si è concentrata la ricerca del Politecnico di Milano in collaborazione con UnipolTech, recentemente pubblicata sulla rivista scientifica Nature, che ha fornito un contributo alle analisi sulla mobilità urbana grazie allelaborazione dai dati comportamentali degli automobilisti. Attraverso una semplice scatola telematica, dotata di Gnss (Global Navigation Satellite System) e Imu (Unità di Misura Inerziale), è possibile calcolare con precisione le emissioni reali di ogni singolo veicolo basandosi su stile di guida, chilometraggio, velocità. La ricerca si basa su un dataset imponente: oltre 11mila veicoli e 25 milioni di viaggi effettuati in Italia tra gennaio e settembre 2022. La metodologia proposta adotta un processo di misurazione delle emissioni 'veicolo-centrico', che consente di classificare ciascun veicolo combinando i valori medi derivanti dal modello Classe euro, con informazioni specifiche sul comportamento di guida. In questo modo, il calcolo delle emissioni effettive delle auto - misurate dallalgoritmo sviluppato dalla ricerca, certificato da Dekra e brevettato da UnipolTech - può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di emissioni stabiliti per il risanamento della qualità dellaria. La ricerca del PoliMi definisce 3 Kpi ambientali per ogni veicolo: consumo carburante (Pcons), emissioni di CO2 (PCO2), emissioni di NOx (PNOx) e dimostra che unauto Euro 4 guidata in modo consapevole può inquinare meno di una Euro 6 guidata male; le emissioni dipendono sia dal comportamento che dalla tecnologia. Il modello introduce un sistema meritocratico, che premia i comportamenti virtuosi e consente politiche personalizzate, ad esempio laccesso alle Ztl non in base alletà dellauto ma alle emissioni effettive, riducendo così lonere economico per chi non può permettersi un veicolo nuovo. Lattuale eMobility index (compatibilità funzionale ed economica del passaggio allelettrico delle auto private) calcolato su tre città italiane, ci conferma che una transizione sostenibile verso la mobilità elettrica non potrà essere rapida, in quanto dovrà passare attraverso un cambio dei modelli di mobilità, e non semplicemente essere una sostituzione di auto a combustibile fossile - osserva Sergio Savaresi, direttore Dipartimento Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Politecnico di Milano e Membro del Comitato di Indirizzo The Urban Mobility Council - Questo lungo periodo di transizione dovrà essere accompagnato in modo graduale, attraverso la quantificazione dellimpatto ambientale di ogni vettura, a prescindere dalla classe euro, in funzione di quanto e di come viene usata. Ciò garantirebbe neutralità tecnologica evitando tagli e divieti non lineari. Questa misura dellimpatto individuale di ogni vettura può oggi essere fatta attraverso dispositivi telematici ('green-box').