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Viale Trieste, nel tratto in cui il 9 giugno è morto il 15enne Leonardo Cristiani resta ancora chiuso nonostante, secondo alcune fonti attendibili, la Procura abbia dato l’ok al dissequestro già da luglio scorso a patto che il Comune avesse ripristinato le condizioni di sicurezza della strada. Sulla strada, nel frattempo, il Comune non avrebbe effettuato alcun tipo di intervento. Per questo continuerebbe a rimanere chiusa. A disporre il sequestro giudiziario era stata la Procura nell’ambito dell’indagine per fare piena luce sull’incidente e accertare eventuali responsabilità.
Nell’inchiesta, coordinata dal pm Massimiliano Siddi, sono stati iscritti nel registro degli indagati l’assessore ai lavori pubblici e manutenzione delle strade Stefano Floris e Luca Cosimi dirigente del sesto settore del Comune che si occupa anche di lavori pubblici e manutenzioni, incarico che ricopre da poco più di un anno. Un atto dovuto anche per consentire ai consulenti di parte di assistere alla perizia volta ad accertare le condizioni della strada ed eventuali nessi con l’incidente.
Perizia effettuata a metà luglio dopo un primo sopralluogo del consulente della procura a giugno.
Da settimane gli automobilisti lamentano i disagi per questa chiusura prolungata. Disagi a cui ieri si sono aggiunti quelli legati a un cambio di viabilità: via Monfalcone a senso unico a scendere da via Rovereto e via del Crocifisso, su viale Trieste, da dove si può solo uscire a destra della fontana verso Bagnaia e a sinistra verso Viterbo.
Il passaggio era utilizzato dagli automobilisti per evitare il semaforo del tratto sequestrato che regola il senso unico alternato. Gli automobilisti giravano a sinistra al Crocifisso, in direzione di via Monfalcone, ma da ieri non è più possibile. L’effetto è stato quello di un aumento delle code e delle proteste.