Destinazione proventi imposta soggiorno bocciata dall’opposizione. Un’entrata che l’amministrazione prevede in crescita di 100mila euro nel 2026, per un totale di 580mila rispetto ai 480mila euro dell’anno che si avvia a conclusione. In realtà il Comune prende in considerazione come anno turistico il periodo che va da ottobre 2024 a settembre scorso, nel computo complessivo degli introiti 2025 quindi non è stato conteggiato il trimestre ancora in corso di settembre-dicembre. La minoranza, nel bocciare la delibera, ha rimarcato che sarebbe «più opportuno impiegare quei fondi per gli investimenti in materia di turismo» mentre - è la critica mossa all’amministrazione - «la maggior parte degli introiti, 370mila euro, viene utilizzata per le spese». E tra queste, i costi sostenuti per i mutui accesi per i lavori al museo civico e alla struttura museale sotto i portici, i 141mila euro per i festeggiamenti di Santa Rosa e i 169mila euro per i servizi di promozione della candidatura di Viterbo a capitale europea della Cultura. E sui mutui la minoranza, in particolare Ricci del Pd, ha chiesto che venga messo a disposizione un elenco di quelli che gravano sull’imposta di soggiorno, ritenendo inoltre che «è il consiglio comunale che deve decidere sulla devoluzione dei mutui nell’ambito della destinazione dei proventi». Di analogo tenore la sottolineatura di Laura Allegrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, la quale facendo specifico riferimento al mutuo contratto per i lavori di Maria Santissima Liberatrice poi “trasferito” agli interventi su piazza del Comune, ha chiesto se c'è ancora disponibilità economica perché «a me risulta che per completare la riqualificazione della piazza occorrono almeno ulteriori 400mila euro». La diatriba si è spostata poi su un aspetto meramente contabile relativo a quota capitale e interessi dei mutui. L’assessore al Bilancio Elena Angiani nella replica ha tenuto a specificare che alcune spese «come quelle sulla cartellonistica turistica e quelle per la candidatura a Capitale» rientrino proprio nella categoria degli investimenti. E a chi aveva espresso perplessità sul finanziare i festeggiamenti per la Macchina di Santa Rosa con i proventi della tassa di soggiorno, ha puntualizzato che «la copertura economica per la parte mancante sarà con fondi di bilancio». Dal voto contrario dell’opposizione, fatta eccezione per l’astensione del forzista Elpidio Micci, non si sono salvate neanche le aliquote dell’addizionale Irpef 2026 né quelle dell’Imu. Di fatto l’amministrazione ha confermato le percentuali già applicate quest’anno. In particolare per quanto riguarda l’addizionale Irpef: 0,75% fino a 15mila euro, 0,76 per le fasce dai 15mila fino a 28mila e da 28mila a 50mila e lo 0,80 per chi supera i 50mila. «Aliquote che entrano in vigore dal 1 gennaio 2026» ha ricordato Angiani. Unanime invece il via libera al nuovo regolamento sui dehors e all’adesione del Comune di Viterbo al progetto “Ho bisogno di aiuto”, presentato con un ordine del giorno firmato da tutte le forze politiche presenti in consiglio. Ordine del giorno che, oltre alla sottoscrizione di un patto di collaborazione con le associazioni della Consulta comunale del Volontariato, prevede di dotare attività commerciali e uffici pubblici di un apposito adesivo che servirà a indicare a chiunque si trovi in una momentanea situazione di fragilità, colto magari da un malessere, che lì potrà trovare aiuto. Basterà un gesto: una mano alzata. Come sottolineato in aula: «Un gesto semplicissimo ma di grande valore inclusivo».