Il Ghetto di nuovo vittima dei vandali che nella notte tra sabato e domenica hanno agito devastando tutto quello che hanno potuto devastare.


La denuncia ancora una volta è arrivata dai commercianti della zona, stanchi di dover procedere ogni fine settimana alla conta dei danni, in un’area che invece dovrebbe rappresentare il fiore all’occhiello della città, oltre che un luogo da tutelare da parte dei civitavecchiesi di ogni età.


Aiole e fioriere devastate, strutture esterni ai locali gravemente danneggiate.


Niente a che vedere con le location in cui scoppia una rissa e che vengono distrutte spesso senza una concreta intenzione: chi ha agito lo ha fatto in maniera mirata perché voleva danneggiare il Ghetto.


Dura la posizione espressasui social dai commercianti, che nel chiedere maggiori controlli non hanno risparmiato critiche alle istituzioni.


Nel mirino sono finiti i giovanissimi (spesso minorenni) che nel fine settimana frequentano il Ghetto e che sono soliti stabilire una familiarità strettissima con alcol e droghe.


Ma anche e soprattutto i loro genitori, colpevoli, secondo i commercianti, di aver sostituito tra le mura domestiche il ruolo di educatori con qualcosa di diverso. Maurizio Mauro, titolare del Mama, è il commerciante che lo scorso fine settimana ha subito il danno maggiore: «Settimana dopo settimana la situazione sta diventando sempre più incontrollabile ed insostenibile - ha dichiarato - ormai è allo sbando».


Ogni lunedì si contano i danni del weekend: vetri rotti, fioriere spaccate solo parlando del locale. E ancora aiole e abbellimenti della zona danneggiati.


«Non si riesce a fare nulla - ha aggiunto - come commercianti e residenti ci stiamo attivando per presentare un esposto per i danni che continuamente subiamo. Non sono solo i danni materiali, ma è il gesto che non va. Come è possibile che ogni weekend la situazione sia questa?». Il sabato sera in particolare si forma un assembramente di decine e decine di adolescenti, tra i 15 e 16 anni, spesso con bottiglie di alcolici acquistate in altri locali, che fino a notte fonda stazionano al Ghetto con tutte le conseguenze del caso. «Quando attorno a mezzanotte circa chiudiamo - ha aggiunto Mauro - per loro la serata sta iniziando».