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LADISPOLI - Il contatore unico per il condominio rimane, ma ogni appartamento continuerà ad essere dotato, come lo è stato fino ad oggi, del suo personale contatore che sarà utilizzato, attraverso un software, per conteggiare il consumo di ogni singolo condomine. Questa la novità che arriva da Acea spa tramite l’Arera che nelle settimane scorse ha risposto all’esposto presentato a dicembre 2022 dall’associazione consumatori e contribuenti di Ladispoli. Il “nodo” da sciogliere era appunto la bollettazione per i condomini. Stando alle prime battute, Acea, a differenza della Flavia Servizi, avrebbe inviato un’unica bolletta per il consumo idrico dell’intero palazzo. Compito dell’amministratore poi, incaricare una ditta esterna per la lettura dei singoli contatori e per la ripartizione delle bollette tra le utenze. E se qualcuno non pagasse la bolletta? A rimetterci sarebbe stato tutto il condominio. Ora, secondo quanto spiegato in consiglio comunale prima, e dall’associazione dei consumatori poi, le cose potrebbero leggermente cambiare in meglio. Con l’introduzione del software, infatti, l’amministratore di condominio potrà tranquillamente inserire i consumi di ogni singola utenza e grazie al sistema che Acea dovrebbe mettere a disposizione, avrà chiaro il costo di ogni appartamento presente nel palazzo. «Questo consentirebbe ai condomini di conoscere, ciascuno, i propri consumi, scongiurando il rischio di vedersi addebitati dei costi non dovuti», ha spiegato la responsabile dell’associazione Giorgia Buttaglieri. Tutto come prima, o quasi, insomma. Se da un lato, infatti, il “nodo” contatore unico sembra essere risolto (almeno in parte), dall’altro lato a preoccupare resta comunque l’ammontare delle bollette. Con l’arrivo dell’ultima fattura (relativa a giugno - settembre 2022) da parte della Flavia Servizi, dai prossimi mesi i ladispolani dovranno fare i conti con le tariffe della Spa. Ben più elevate rispetto a quelle applicate dalla municipalizzata del comune. E con i mesi che continuano a passare (Acea è subentrata ad ottobre. Da allora sono trascorsi oltre quattro mesi) il rischio è quello di vedersi addebitare costi esorbitanti che, in un periodo di forte crisi economica, come quello che si sta vivendo in questo momento, rischiano di causare grandi difficoltà ai nuclei famigliari. C’è poi la questione relativa alla tempistica negli interventi. Se i tecnici Flavia operavano nel giro di pochissime ore, con l’ingresso nell’Ato2 questo non si verificherà più. Ne sono una dimostrazione i malfunzionamenti di qualche mese fa che hanno lasciato a secco quasi tutta la città, e la piscina che non molto tempo fa si era creata in via D’Annunzio e che aveva lasciato diverse famiglie (tra cui anche bambini e anziani) non solo senza acqua ma anche senza riscaldamenti. Secondo quanto spiegato da Arera, in caso di disservizio «l’ente gestore è tenuto a corrispondere un indennizzo pari a 30 euro, previo esperimento della singola richiesta di indennizzo da parte del cittadino, da effettuarsi tramite il servizio di conciliazione Arera. Il diritto all’indennizzo, ovviamente, non riguarda i casi programmati di sospensione e/o interruzione del servizio, ad esempio per esigenze di manutenzione della rete idrica, tempestivamente comunicati agli utenti».
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