TARQUINIA - Ex Mattatoio, ex cartiera e ex Cale: tre cantieri finanziati che rischiano di andare in fumo. Lanciano l’allarme i consiglieri comunali d’opposizione Luigi Serafini e Betsi Zacchei, in quota Fratelli d’Italia. «L’entusiasmo recentemente mostrato nel lanciare nuovi proclami stride con l’inerzia totale che la stessa maggioranza di centrosinistra continua a dimostrare nel portare avanti i progetti già finanziati, appaltati e avviati grazie al lavoro della precedente amministrazione. Che sia questo il vero problema? Ci riferiamo, nello specifico, a tre cantieri strategici per Tarquinia, legati ai fondi del Pnrr, che hanno anche scadenze improrogabili fissate per marzo 2026: il recupero dell’ex Mattatoio, destinato a diventare un centro polivalente per attività sociali e culturali; la riqualificazione dell’ex Cartiera, con la realizzazione di spazi dedicati allo studio, ai laboratori e all'accoglienza per archeologi e restauratori; la completa trasformazione dell’area ex Cale, dove è previsto l’abbattimento di strutture fatiscenti per fare uno stabilimento balneare polivalente e accessibile».

«Ad oggi, di questi interventi si sono perse le tracce - tuonano gli esponenti dell’opposizione - visibili solo attraverso le impalcature ormai arrugginite. Nessuna comunicazione e nessun avanzamento evidente. L’attuale amministrazione invece di fregiarsi di richieste di finanziamenti, dovrebbe concentrare ogni sforzo sul rispetto delle scadenze Pnrr, pena la perdita dei contributi e un danno enorme, economico e sociale, per Tarquinia. Opere, queste, a cui si aggiunge quella del rifacimento del lungomare del Lido, i cui lavori furono subito stoppati dall’amministrazione Sposetti dopo il suo insediamento, perché la stagione estiva era già iniziata, con la promessa di farli ripartire a settembre (2024). Poi l’idea di cambiare il progetto, con l’obiettivo di partire con i lavori in primavera, la scorsa primavera…, ma ancora nulla, siamo ormai a fine ottobre e l’opera non è stata ancora nemmeno appaltata; rischiamo di avere per il terzo anno consecutivo un lungomare “spogliato” che di fatto si presenta come un cantiere abbandonato».

«“Qui tutto è fermo”, scriveva Vincenzo Cardarelli quasi un secolo fa… ma mai come ora il suo pensiero sembra attuale - concludono i consiglieri - È ora che questa maggioranza la smetta di inseguire titoli e promesse e inizi finalmente a lavorare su quanto di concreto lasciato dalla precedente amministrazione. Perché non si governa a colpi di annunci, ma con risultati visibili, puntuali e utili alla comunità».

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