MONTALTO DI CASTRO - «Le rivoluzioni non si fanno con le pallottole ma con i libri e la cultura». Questa una delle frasi più significative che il gruppo dei Nomadi ha lanciato dal palco del ‘‘Tuscia Rock’’ di Montalto Marina. A seguire il gruppo storico più amato della musica italiana, che in questi anni si è molto impegnato nel campo della solidarietà e della pace, sono arrivate oltre seimila persone provenienti da tutte le parti del centro Italia. Un segnale forte che, per lo storico complesso rock, non ci sono confini e il successo è ancora alto. Un inizio alla grande quindi per la manifestazione che si chiuderà domenica prossima con il gruppo delle ‘‘Vibrazioni’’, mentre stasera sul palco è salito il vincitore del festival di Sanremo, Simone Cristicchi, tra applausi e acclamazioni. Una nota curiosa del concerto dei Nomadi sono stati i tanti striscioni sventolati da alcuni dei 350 membri del fans club della band italiana. Tutti sono stati letti sul palco da uno dei cantanti del gruppo. Il noto gruppo ha passato in rassegna tutto il repertorio di canzoni più famose che hanno fatto sognare intere generazioni. Nato nel 1963 da un’idea di Augusto Daolio, cantante e Beppe Carletti, tastierista, il gruppo dei Nomadi può considerarsi oggi uno dei pochi complessi italiani ad avere attraversato trent’anni di storia rock. I Nomadi sono infatti uno straordinario caso di ‘‘grateful dead padani’’: da sempre radicati nella loro terra emiliana, a Novellara, fedeli a semplici parole d’ordine musicali e un rapporto con il pubblico fatto di complicità, di fiducia, di sincero affetto che è unico nel suo genere. Questo spiega la straordinaria longevità artistica e l’amore accanito di decine di migliaia di fans sparsi negli angoli più remoti d’Italia.