I due turchi arrestati a Santa Rosa erano in contatto con personaggi vicini al fondamentalismo islamico.

A rivelarlo è il ministero dell’Interno a proposito di un rimpatrio effettuato nelle ore scorse.

In particolare, secondo quanto riferisce il Viminale, il 28enne espulso, che era stato segnalato dall’intelligence per il suo radicalismo islamico, aveva rapporti con Baris Kaya e Abdullah Atik, i due turchi di 22 e 24 anni arrestati il pomeriggio del 3 settembre in un b&b sulla salita di Santa Rosa, a poche ore dal Trasporto della Macchina.

Il Viminale spiega, infatti, che nelle scorse ore “un cittadino straniero di 28 anni, segnalato dall’intelligence per il suo radicalismo islamico e per essere stato in contatto con i due soggetti turchi tratti in arresto lo scorso settembre a Viterbo per detenzione di armi clandestine, è stato espulso e rimpatriato nel suo paese di origine”.

Il ministero dell’Interno, con l’occasione sottolinea che “rimane alta l’attenzione sul fronte della prevenzione antiterrorismo”.

Il 3 settembre, nell’immediatezza dell’arresto dei due turchi e vista la presenza di armi nella loro stanza, la localizzazione in un punto strategico per il Trasporto, si era ipotizzato che i due fossero a Viterbo per un attentato terroristico tanto che era stato deciso di far svolgere il Trasporto stesso a luci accese.

Le indagini della polizia però nelle ore successive hanno escluso che questa ipotesi concentrandosi sulla criminalità organizzata turca.

I due sono stati trovati in possesso di una mitraglietta, una pistola e munizioni, per cui sono indagati per traffico d’armi e sono stati associati al carcere Nicandro Izzo di Viterbo.

Le indagini si sono poi concentrate sui legami tra i boss dei due clan rivali turchi.

Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori quella secondo cui i due giovani fossero a Viterbo nell’ambito di una guerra tra “bande”, tra quella di Baris Boyun, arrestato l’anno scorso a Bagnaia, e quella di Ismail Atiz, fermato dalla polizia in un b&b di Viterbo qualche giorno prima dell’arresto degli altri due.