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ALLUMIERE – Si è finto avvocato e ha chiesto 8.500 euro ad un’anziana signora per liberare il marito, raccontando alla donna che il coniuge era stato arrestato per aver causato un incidente stradale. Truffatore e complici sono però finiti nella rete dei carabinieri. Nel corso di un'intensificazione dei servizi finalizzati al contrasto dei reati contro il patrimonio, i carabinieri della stazione di Allumiere con i colleghi della stazione di Tolfa hanno arrestato un 23enne per truffa ai danni della pensionata, residente ad Allumiere. La vittima è stata contattata dal giovane che si è finto un avvocato e le ha riferito che il marito era stato arrestato per aver causato un incidente stradale e che, per ottenere la sua liberazione, avrebbe dovuto versare la somma di 8.500 euro. Seguendo le istruzioni del falso avvocato, la pensionata era stata indotta a versare la somma richiesta all’indagato che intanto l’aveva raggiunta presso la sua abitazione, ma i militari sono intervenuti tempestivamente dopo aver ricevuto la segnalazione. Grazie all'analisi delle immagini di videosorveglianza e all'esame dei dispositivi telefonici, sono emersi ulteriori elementi che hanno portato all'identificazione di altri due giovani, entrambi di 20 anni, che risultano responsabili degli stessi reati. Il primo dei due era alla guida dell’auto del 23enne, mentre il secondo era colui che, al telefono, interagiva con l’anziana, facendo leva sulle sue paure. Il 23enne arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale Nuovo Complesso Borgata Aurelia di Civitavecchia, a disposizione dell'autorità giudiziaria, mentre i due complici identificati sono stati denunciati. Le indagini sono ancora in corso. L'Arma dei Carabinieri, da tempo impegnata in attività di sensibilizzazione, continua a promuovere iniziative a favore degli anziani per contrastare il fenomeno delle truffe. Attraverso incontri informativi, distribuzione di materiale educativo e campagne di prevenzione, i Carabinieri cercano di mettere in guardia le persone più vulnerabili sui rischi di queste frodi, che spesso si celano dietro finti avvocati, finti parenti o finti appartenenti alle forze dell’ordine.
PRESUNZIONE DI INNOCENZA Considerato lo stato del procedimento, di indagini preliminari, l’indagato deve intendersi innocente fino ad eventuale accertamento di colpevolezza con sentenza definitiva.
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