Troppi atti vandalici nelle scuole e la Provincia costretta a pagare per riparare. Così il presidente Romoli, davanti all’escalation di danneggiamenti nelle scuole, scrive agli studenti.

Nella lettera ricorda che “la scuola rappresenta il muro portante della nostra società” e che all’interno delle aule scolastiche si formano e crescono ragazzi. «Ecco perché - scrive - la scuola è una sorta di luogo “sacro”. E se è vero che il compito delle istituzioni e delle amministrazioni locali è di investire sulle scuole, è altrettanto vero che è compito di tutti, anche e soprattutto vostro, rispettarle e viverle nel pieno rispetto delle regole sociali».

Romoli si dice «rammaricato nel dovervi fare presente come la Provincia di Viterbo stia registrando un numero crescente di atti vandalici commessi ai danni delle scuole superiori della Tuscia.

Con sempre più frequenza la Provincia di Viterbo è infatti costretta a intervenire nelle scuole superiori per lavori di manutenzione non provocati dall’usura dei plessi, ma da vere e proprie azioni di vandalismo».

Andando nello specifico, il presidente fa presente che «negli ultimi mesi siamo dovuti intervenire frequentemente in molte scuole della Provincia per la disostruzione dei bagni e delle relative cassette di scarico, all'interno delle quali abbiamo trovato mozziconi di sigarette, lamette da barba, fazzoletti usati, avanzi di cibo e perfino indumenti intimi. Sono poi frequenti le porte scardinate o colpite con calci e pugni. Per non parlare delle valvole termostatiche danneggiate che procurano non pochi problemi al corretto funzionamento degli impianti di riscaldamento. Oppure i muri imbrattati con scritte vandaliche e le maniglie degli infissi divelte.

Per riparare ognuno di questi danni, la Provincia di Viterbo - prosegue Romoli - è costretta a spendere soldi pubblici, quindi di tutti i cittadini, che potrebbero invece essere investiti per potenziare i servizi e rendere le scuole un luogo ancor più accogliente e all'altezza delle sfide del futuro. Questo fa sì che i primi a rimetterci per questi continui atti vandalici siete proprio voi, studentesse e studenti: da una parte infatti non possiamo investire le finanze pubbliche per migliorare le scuole, dall'altra vi trovate a dovervi formare in luoghi e spazi che di volta in volta presentano problemi causati dal vandalismo. Il mio invito - conclude il presidente della Provincia - è dunque a un uso più corretto e rispettoso delle scuole, che vanno protette e non danneggiate».