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LADISPOLI - Dalla semplice richiesta di un'anziana paziente, ricoverata, di un bicchiere d'acqua; alla nascita di un'associazione formata da volontari che dedicano parte del loro tempo agli altri, alle loro necessità. Protagonisti sono l'Avo (associazione volontari ospedalieri) e quanti ne fanno parte. Diverse le città in cui oggi, a distanza di 50 anni, l'associazione opera ancora oggi. E tra queste c'è anche la città balneare. Proprio qui l'Avo, il 23 settembre prossimo soffierà ben 35 candeline.
L’ASSOCIAZIONE
«È una delle più longeve del territorio», ha raccontato il presidente dell'associazione, Rosario Sasso. I volontari non sono ovviamente figure mediche, ma "semplici" individui che si mettono a disposizione del prossimo. «Operiamo alla Rsa Gonzaga, all'ospedale di Bracciano e a Trevignano. A Ladispoli effettuiamo anche assistenza domiciliare e collaboriamo con alcune associazione di diversamente abili». E tra le varie attività, da non dimenticare, c'è anche il "Nido dei Nonni": i volontari si occupano di riunire gli anziani che lo desiderano per qualche ora di compagnia tra loro, per poter socializzare. Una delle piaghe dei giorni d'oggi, è infatti molto spesso la solitudine. «Queste persone hanno bisogno di compagnia - spiega Sasso - di parlare con qualcuno. Alcune di loro restano quasi tutto il giorno da sole. Quello di cui hanno bisogno, insomma, è una persona amica, di una carezza, di un sorriso». Diventare volontari Avo è semplice: basta frequentare il corso di formazione che l'associazione promuove ogni anno. Si parte a metà ottobre.
LA FESTA: QUANDO E DOVE
Nel frattempo, però, è tempo di festa. Appuntamento il 23 settembre alle 16 al teatro Vannini. Presenti anche le istituzioni e soprattutto loro: i volontari.
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