Clarissa Montagna
FIUMICINO - Vinto il ricorso “contro” l’autovelox su via Tre Denari: la sentenza del Tribunale di Civitavecchia parla chiaro e una delle questioni più dibattute degli ultimi tempi ha trovato, in questo caso, un lieto fine. Tale sentenza ha stabilito infatti «l’illegittimità del verbale, non essendo la strada in questione riconducibile a ‘strada urbana di scorrimento’. A presentare il ricorso è stato l’Avvocato AdrianoSimonetti che ha spiegato a ilfaroonline.it come “Quell’impianto di rilevazione elettronica della velocità sia stato installato nel 2009, su richiesta del Comune, e autorizzato senza una previa verifica».

Ora l’autovelox è stato disattivato già da mesi, ma intanto nel tempo, le multe sono fioccate e hanno superato il migliaio. Il ricorso vinto ha creato, quindi, un precedente: «Le contravvenzioni sono state troppe – ha sottolineato l’Avv. Simonetti – alcune anche di poco al di sopra del limite di 50 km/h, ma quello su cui voglio richiamare l’attenzione è l’inammissibilità di tali contravvenzioni, che hanno penalizzato gli automobilisti in transito su una strada in cui l’autovelox non avrebbe nemmeno dovuto esserci. Motivo per cui ho presentato il ricorso».

L’articolo 2 del Codice della Strada definisce, infatti, “strada urbana a scorrimento”: strada a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi, con le eventuali intersezioni a raso semaforizzate; per la sosta sono previste apposite aree o fasce laterali esterne alla carreggiata, entrambe con immissioni ed uscite concentrate.

«Via Tre Denari non presenta nessuna di queste caratteristiche – ha aggiunto l’avvocato -. E il Comune all’epoca era tenuto a verificare questo aspetto prima dell’installazioni degli apparecchi”. La sentenza parla anche dell’apposita segnaletica di preavviso del controllo elettronico della velocità: l’apparecchio deve essere posizionato a meno di 4 chilometri dal cartello che ne segnala l’esistenza.

Ora gli autovelox sono disattivati, ma sono ancora tanti i cittadini che hanno ricevuto i verbali: “Contravvenzioni che per di più vengono ancora notificati con un metodo arcaico: non tramite Pec, ma con una raccomandata, la cui notifica è a carico del ricevente. Purtroppo queste situazioni non si sono verificate solo nel contesto di Fiumicino – ha concluso l’avv. Simonetti -, ma le vediamo un po’ in tutta Italia. Il ricorso di oggi è, quindi, una battaglia vinta che deve essere da esempio».