TARQUINIA - Il 16 febbraio scorso la Polizia era riuscita ad arrivare in tempo, grazie all’arme lanciato da alcuni famigliari. Stavolta, però, Stefano Mecarini, 63 anni, è ruscito nel suo intento: si è tolto la vita, tagliandosi le vene dei polsi mentre si trovava nelle sua abitazione, una palazzina situata nei pressi del centro commerciale.

Sono stati i vicini a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine a causa di un odore nauseabondo che si era diffuso anche sulle scale. Un epilogo tragico, di una vita umana segnata da eventi drammatici.

Mecarini, come si ricorderà, era noto a tutti per il famoso delitto, raccontato dalle cronache locali e nazionali, compiuto nel maggio 1976, quando, a soli 16 anni, uccise Anna Francia, moglie del diplomatico Sandro Romano, nella sua abitazione nel centro storico di Tarquinia.

Venne poi arrestato a Napoli, bloccato durante la sua fuga. La notte tra il 15 e il 16 febbraio scorso è stato fermato dalla Polizia del Commissariato di Tarquinia nell’abitazione della madre, una villetta situata al Lido di Tarquinia nel quartiere delle case bianche.

L’anziana donna era morta da giorni e, secondo lo scenario trovato dai poliziotti intervenuti, Stefano Mecarini si sarebbe apprestato, di lì a poco, a togliersi la vita.

Aveva infatti preparato una corda e un biglietto ed aveva inviato messaggi a parenti ed amici che lasciavano presagire intenti infausti. Mecarini venne trovato in forte stato confusionale e per questo consegnato alle cure dei sanitari.

A seguito di quell’episodio è stata avviata un’indagine: la Procura di Civitavecchia ha infatti disposto l’autopsia sul corpo dell’anziana donna trasferita a Roma presso l’Istituto di medicina legale, allo scopo di stabilire le cause esatte del decesso.

Nulla è stato sufficiente, a quanto pare, ad evitare la tragedia scoperta ieri. L’uomo è stato trovato riverso a terra, ormai in un lago di sangue e in stato di decomposizione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA