CIVITAVECCHIA - Statua del bacio, ma quanto ci costi? Questo verrebbe da chiedersi andando a ripercorrere la storia di “Embracing Peace”, meglio nota come Unconditional Surrender di John Seward Johnson II, la statua che dal 2011 al 2014 fece bella mostra di sé alla Marina, accolta con entusiasmo dall’allora sindaco Gianni Moscherini e attirando l’attenzione di civitavecchiesi e soprattutto turisti provenienti da tutto il mondo. Questo fino al benservito da parte dell’amministrazione Cinque Stelle guidata da Antonio Cozzolino. Nel mezzo, negli ultimi mesi di amministrazione Tidei, circa 20mila euro che sono stati pagati dal Comune, attraverso la Pro Loco, per lo sdoganamento. In sostanza l’amministrazione, nel 2013, venne informata della scadenza del T1, la temporanea custodia che la Dogana aveva assicurato. Siccome dai pochi mesi che sarebbe dovuta rimanere in città, la Statua del bacio restò per anni, l’allora sindaco Tidei, insieme all’assessore Sergio Serpente che seguì tutta la vicenda, presentarono il conto del suolo pubblico mai corrisposto da parte della proprietà per la quale, a quel punto, sarebbe stato più conveniente far pagare al Comune lo sdoganamento e far rimanere la statua direttamente a Civitavecchia. «Tutte le procedure di sdoganamento per l’importazione definitiva sono state effettuate – disse all’epoca Tidei - e quindi la Statua entra a far parte ufficialmente dello skyline della città». «Venne fatto proprio questo – ricorda oggi l’ex sindaco – poi la statua però venne fatta andare via, senza che nessuno pretese nulla».

Né quindi la restituzione dei circa 20mila euro di sdoganamento né il pagamento del suolo pubblico. Oggi, a distanza di quasi otto anni, si torna a pagare per avere di nuovo la statua, nonostante nel 2013 si intrapresero tutti i passi necessari per farla rimanere alla Marina. Una beffa, soprattutto se fosse proprio la stessa installazione mandata a Marsiglia, libera da ogni vincolo doganale.

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