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CERVETERI – «In spiaggia con i bambini ma non c’era niente aperto, nemmeno un chiosco o uno stabilimento per acquistare una bottiglietta d’acqua. Siamo andati a Ladispoli». Il semplice sfogo di Daniele in realtà apre una discussione molto sentita in questi giorni a Cerveteri. Alcuni operatori balneari in particolar modo da gennaio hanno avanzato l’iter per poter aprire alla ristorazione prima dell’ordinanza balneare solo che finora non hanno ricevuto il semaforo verde. E per questo hanno criticato l’amministrazione comunale. Perché a Ladispoli ad esempio quasi tutte le strutture sono aperte mentre a Campo di Mare c’è il deserto? Un rebus tutto da sciogliere e nello stesso tempo un peccato poiché, complice le temperature estive, sono già settimane che l’arenile di via Navigatori etruschi viene preso d’assalto dai turisti. Ma dopo un po' si stancano, perché non c’è nulla di aperto, nemmeno per prende un gelato se non a molta distanza dal lungomare. Inizialmente si era pensato che questa scelta fosse legata in qualche modo alle indagini della Capitaneria di porto che lo scorso anno misero i sigilli alla ristorazione di alcuni stabilimenti, che invece, allo stato attuale, sono stati dissequestrati avendo ottemperato alle norme in materia. Quindi i concessionari non avrebbero alcuna difficoltà ad aprire.
Nel frattempo gli appositi uffici comunali avrebbero già analizzato caso per caso riguardo all’inizio attività ristorativa e provveduto a richiedere dei documenti mancanti. Da un lato gli stabilimenti non hanno ottenuto il via libera, dall'altro l'amministrazione sta portando avanti un progetto che prevede l'apertura di chioschi che deve ancora essere inquadrato. A Campo di Mare persino l’Associazione Nautica non può svolgere attività di ristorazione. I gestori dello storico chiosco sull’arenile vanno avanti con i distributori automatici. Oltre il danno, la beffa visto che nei giorni scorsi alcuni si sono portati il barbecue dopo aver trovato ancora una volta gli stabilimenti chiusi mettendosi ad arrostire salsicce e bistecche di fronte all’oasi protetta di Torre Flavia.
Insomma, la stagione non è ancora iniziata e sulla costa cerveterana esplodono già le polemiche per un motivo o per l’altro.
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