Non c’è un'emergenza sicurezza a Viterbo. O almeno questo è il messaggio che una certa narrazione istituzionale vuol far passare tra i cittadini.

Forse statisticamente la situazione non è emergenziale ma le statistiche spesso non forniscono una fotografia reale di quanto vissuto dalla comunità viterbese.

Quasi con cadenza giornaliera si hanno notizie di pestaggi e aggressioni in centro città, una realtà di cui chi di competenza dovrebbe prendere atto senza derubricarli ad episodi di microcriminalità o dovuti al degrado sociale. Perché, quali siano le cause, resta il fatto che le persone percepiscono la città e soprattutto il centro, che dovrebbe essere il biglietto da visita di Viterbo, come un luogo da cui fuggire se ci si abita o da frequentare con cautela.

Il che è paradossale se si pensa che Viterbo si professa città a vocazione turistica e intende candidarsi a capitale europea della Cultura, visto il notevole patrimonio storico-artistico che possiede.

Tra le forze politiche che della sicurezza hanno fatto un loro cavallo di battaglia, c'è Fratelli d'Italia.

All’indomani dell’ennesima aggressione di giorno in centro Laura Allegrini, capogruppo dei meloniani al Comune, in merito dichiara: «A noi sembra che ci sia una situazione non all’apice dell’emergenza ma comunque in fase di escalation. Quindi quello di cui c’è bisogno è di una vera consapevolezza e di mettere in atto tutte le misure possibili che vanno dal controllo ovviamente degli arrivi delle persone che giungono a Viterbo e poi tutti quei provvedimenti che amministrativamente si possono porre in atto. Come ad esempio una maggiore illuminazione dei quartieri più a rischio. E’ inutile che ci nascondiamo ma San Faustino è uno di questi quartieri».

«La sindaca aveva parlato di un vigile di quartiere. Noi abbiamo chiesto tante volte un presidio delle forze dell’ordine fisso, sarebbe importantissimo, e poi si deve procedere sulla via del ripopolamento del centro storico perché solamente quando ritorneranno i presidi istituzionali dentro e fissi in centro la situazione potrebbe migliorare. Cito per esempio quella che può sembrare una banalità: il fatto che non ci siano più banche in centro è dannoso.

Perché gli istituti di credito portano le telecamere e la vigilanza e quindi tutte quelle cose che in qualche modo costituiscono un presidio per la sicurezza. Dobbiamo impegnarci maggiormente in questo senso».

L’illuminazione pubblica è un tasto dolente, pochi punti luce e con un'intensità di scarsa efficacia, ma gli episodi che destano preoccupazione nella popolazione avvengono anche in pieno giorno.

«Credo che le forze dell’ordine - afferma - abbiano il quadro complessivo della situazione. Alcune cose sono state fatte, come la chiusura di alcuni locali per esempio. Però ci vuole la presenza costante perché è il principale deterrente alle aggressioni sia di giorno che di notte. Nell’augurarci che in un tempo lungo, perché queste cose avvengono in un tempo lungo, succeda intanto che il centro venga rioccupato dai viterbesi e da gente più tranquilla.

Nel breve termine dobbiamo utilizzare i mezzi che abbiamo a disposizione come le telecamere, che devono essere messe ovunque, e poi fare in modo che chi viene colto, non in atteggiamenti, ma in forma di reato possa essere mantenuto in qualche modo in carcere e non liberato di nuovo» conclude Laura Allegrini.