LADISPOLI – Il dossier per sostenere la candidatura a “Capitale Italiana della Cultura 2028” è stato presentato ieri pomeriggio in aula consiliare. Sarebbe un titolo particolarmente ambizioso per provare a strappare la nomination per la finale e, chissà, riuscire ad ottenere l’ambito riconoscimento assieme ad altre località, come Cerveteri, Santa Marinella, Tolfa e Tarquinia, quest’ultima capofila del progetto. Al documentario “La cultura è volo, un territorio che genera futuro. Dall’eredità alla visione”, hanno partecipato le associazioni culturali, sportive, sociali e di volontariato poi anche le strutture ricettive, le attività commerciali e gli operatori turistici. Hanno raggiunto il municipio pure le scuole, tra studenti, docenti e famiglie. Un momento significativo in cui si è rafforzato pure il senso di comunità cercando di sfruttare le bellezze che offre la città ladispolana. «Ladispoli è orgogliosa di far parte di questo progetto – commenta Alessandro Grando, il sindaco -, che nasce da una visione condivisa e dalla volontà di mettere in rete storia, identità e potenzialità culturali dei nostri territori. È importante sottolineare che questa iniziativa non ha colore politico e, al contrario, unisce amministrazioni comunali diverse per orientamento, ma accomunate dall’unico intento di realizzare un progetto di valorizzazione collettiva. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che, in questi mesi, hanno contribuito con impegno e professionalità alla stesura del progetto e all’espletamento di tutte le procedure burocratiche necessarie alla sua presentazione». Il primo cittadino è fiducioso. «Questa candidatura rappresenta un’occasione straordinaria per promuovere il nostro patrimonio – aggiunge - e costruire nuove opportunità di sviluppo culturale, turistico ed economico. Indipendentemente dall’esito finale, il lavoro svolto e la collaborazione instaurata costituiscono già un risultato importante per le nostre comunità, una base solida su cui fondare un modello di sviluppo futuro capace di rafforzarci a vicenda».

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