SANTA MARINELLA – Continua la crociata da parte della leader della lista Coalizione Futuro Clelia Di Liello, contro l’intenzione da parte dell’amministrazione comunale di partecipare alla realizzazione della nuova provincia.

“Secondo un copione prevedibile – spiega la Di Liello - il consiglio comunale ha approvato la delibera di istituzione della nuova provincia Porta d’Italia, che dovrebbe comprendere i Comuni di Fiumicino, Ladispoli, Cerveteri, Tolfa, Allumiere, Santa Marinella, Civitavecchia, Tarquinia e Monte Romano.

Lo sanno i cittadini di Santa Marinella e quelli dei Comuni interessati, che nelle intenzioni della maggioranza dei consigli comunali, è cosa buona e giusta diventare cittadini della futura provincia con capoluogo la città con il maggior numero di cittadini, ovvero Fiumicino? Un progetto velleitario nel merito che viene portato avanti dall’alto, in fretta e furia, senza un ponderato lavoro di approfondimento affidato secondo buon senso, a terzi (università) e senza il minimo coinvolgimento popolare. Con isolati consigli comunali, convocati alla presenza di un unico ospite d’onore, l’avv. Michetti, tra i più convinti promotori del progetto, si è creduto di assolvere al dovere di comunicare alla cittadinanza quanto in corso. Senza contraddittorio, senza presenza di popolo, in una volta sola. L’iniziativa avviene nel totale vuoto normativo. Si sta chiedendo l’istituzione di una nuova provincia appellandosi al fatto che la legge Renzi Delrio verrà modificata e che le future province saranno potenziate da una legge ancora non approvata che è quella dell’autonomia differenziata. A questo progetto hanno già detto no i Comuni lacustri di Anguillara e Bracciano. Ha detto no anche Cerveteri, che è stata messa dentro a forza, perché la nuova provincia ha bisogno della sua area geografica per dare continuità a questo progetto”. “Il no di Cerveteri – conclude la Di Liello - è stato semplicemente ignorato. Nella deliberazione che è stata votata, infatti, è compreso il Comune di Cerveteri che invece ha fatto chiara richiesta di essere depennato, senza ottenere soddisfazione. Con quali auspici può nascere una nuova provincia se il primo passo è una vera e propria prevaricazione su uno dei futuri Comuni che dovrebbe farne parte?”.

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