LADISPOLI - «Ma che siamo su scherzi a parte?». Se come protagonisti delle vicende legate alla tratta ferroviaria Civitavecchia - Roma non ci fossero i pendolari - lavoratori e studenti che ogni giorno affrontano il viaggio verso la Capitale - la battuta potrebbe sembrare anche comica. In realtà ai diretti interessati non fa affatto sorridere, nemmeno a pronunciarla. La settimana appena trascorsa è finita proprio come è iniziata: piena di disagi, di disservizi e di carenza di informazioni da parte di Rfi e Trenitalia.
Se martedì mattina il problema era arrivare a Roma, a lavoro o all’università e mercoledì lo è stato invece per tornare a casa, venerdì e sabato non hanno voluto “sfigurare”. Treni a rilento, soppressi, informazioni a singhiozzo e variazioni di orari e binari. Un vero e proprio incubo per chi deve affrontare un viaggio.
Alla base degli ultimi disagi (quelli di venerdì) c’è stato un problema agli impianto di circolazione a Roma Ostiense. Risultato? Treni soppressi o corse limitate con i pendolari in difficoltà a far rientro nelle proprie abitazioni sul litorale romano.
Sabato mattina, come un disco rotto, ancora problemi sulla linea. Uno dietro l’altro.
In un caso infatti un treno sarebbe stato costretto ad arrestare la sua corsa per il malore del macchinista, come scritto da un viaggiatore che si trovava a bordo del convoglio.
Nel secondo caso invece ritardi «per persona sulla linea». E tra un disservizio e un altro c’è chi prova a sdrammatizzare: «Martedì mattina 110 minuti di ritardo. Mercoledì pomeriggio tutto bloccato. Stamattina treni cancellati. Ora così. Per una questione di probabilità - scrive Simona - dovremmo essere ok per i prossimi due anni».

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