di MARTINA DE ANGELIS
CIVITAVECCHIA - Ennesimo caso di emergenza abitativa nella città di Civitavecchia. Questa mattina a palazzo del Pincio una ragazza di 21 anni si è incatenata alle porte del Comune per ottenere un’abitazione. Senza famiglia e senza una casa vera e propria - anzi, una baracca affittata in nero per 300 euro al mese - la ventunenne è ai servizi sociali dai primi anni dell’infanzia, e non ha un lavoro per permettersi un’abitazione con tutte le dovute norme igienico-sanitarie, per questo presa dalla disperazione ha deciso di chiedere aiuto a grande voce all’amministrazione comunale attraverso il gesto estremo, minacciando poi di togliersi la vita. La soluzione si è trovata nell’arco di un’ora, con l’intervento tempestivo della funzionaria ai Servizi Sociali Grazia Coccetti, che tra varie telefonate è riuscita a trovare un Bed&Breakfast disponibile ad ospitare temporaneamente la ragazza. Nel frattempo impiegati comunali e agenti della polizia locale, parlando con la ventunenne, l’hanno tranquillizzata e convinta a sciogliere le catene intorno alle sue braccia, e anche per questo non è servito l’intervento dei vigili del fuoco, che da prassi si sono recati a piazzale Guglielmotti. Dato che la ragazza a novembre potrà usufruire della borsa lavoro, ci si augura che possa trovare una condizione abitativa umana.