FIUMICINO - «L’ultima dimostrazione di una trasparenza carente»: con queste parole Ezio Di Genesio Pagliuca, Capogruppo Pd, Angelo Petrillo, capogruppo Lista civica Ezio Sindaco e Barbara Bonanni, capogruppo Sinistra Italiana contestano l’installazione di una seconda antenna a Focene: «L’amministrazione Baccini sbugiarda sé stessa, ancora una volta – si legge nel comunicato –. Appena un anno fa lo stesso sindaco, allora in piena campagna elettorale, scatenò la polemica per i lavori di installazione di un ripetitore nel centro abitato di Focene. Allora gridò allo ‘scandalo’ perché la struttura era stata posizionata a pochi metri dalla zona di riserva naturale, senza coinvolgere la cittadinanza nella decisione. Ora, ironia della sorte, apprendiamo che un altro ripetitore è in fase di costruzione, sempre a Focene e senza che i cittadini ne siano stati informati. Questa è solo l’ultima dimostrazione di una trasparenza carente che ha caratterizzato da quasi un anno l’operato dell’Amministrazione. 11 mesi di sole menzogne di cui ormai siamo abituati – concludono -. Chiediamo anche agli assessori competenti di esprimersi: o lo scorso anno si è mentito per ottenere consenso elettorale, speculando sulla paura della gente o si sta mentendo ora. Presenteremo accesso agli atti e chiederemo più trasparenza, una revisione del regolamento e maggior monitoraggio». Arriva, però, la replica volta a fare un po’ di chiarezza: “Protestare per quello che è il frutto di una loro decisione sfiora il ridicolo: la questione dell’installazione della seconda antenna a Focene parte da lontano, ma sembra che non si voglia ricordare, quindi bisogna fare un passo indietro», ha dichiarato Francesca De Pascali della lista Civica Crescere Insieme. «Il Comune è dotato di un piano antenne che è stato emanato dalla prima Amministrazione Montino nel 2015 – spiega De Pascali -. Nel 2020, quando è stata installata la prima antenna a Focene, Baccini e Severini chiesero una Commissione trasparenza per verificare che ci fossero i presupposti per l’installazione. Ai fini legali la legge nazionale lo permette e, durante la Commissione trasparenza, l’attuale opposizione tirò fuori la legge Gasparri per dimostrare che era tutto nella norma.

Quello che vediamo ora, è una protesta contro il risultato di una regolamentazione non approvata da noi. Quello che sta facendo questa Amministrazione è studiare un piano regolatore sulle antenne che può imporre delle prescrizioni urbanistiche, cosa che fino ad ora non è stata mai fatta».