Il consigliere Marco Bruzziches rompe il silenzio: a poco più di due mesi dall’uscita dalla maggioranza, dà la sua versione dei fatti che hanno determinato la frattura. Parla di una cena nel corso della quale il marito della sindaca avrebbe pronunciato frasi dal tono minatorio.  In una lunga nota, firmata anche dalla moglie del consigliere,  Anna Maria Formini, Bruzziches spiega che:

«Mi sono convinto a diffondere questo comunicato in quanto da vario tempo mi riferiscono che sia la sindaca che alcuni consiglieri di maggioranza sono soliti fare battute, che non ho problemi a definire di cattivo gusto, circa la brutta e triste vicenda della quale sono stato oggetto, assieme alla mia famiglia, e che mi ha determinato a lasciare la maggioranza il giorno 21 dicembre 2023. E’ quindi giunto il momento di precisare alcune circostanze.

Come è noto sono stato eletto consigliere comunale nella lista “Viterbo Cambia” di appoggio all’attuale sindaco di Viterbo Chiara Frontini alle scorse elezioni del giugno 2022 poi confluito nel gruppo unico “Viterbo 2020” e mi veniva affidata la delega alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune di Viterbo.

In esecuzione di tale incarico ho iniziato da subito ad assumere presso i competenti uffici informazioni utili per conoscere e comprendere le problematiche riguardanti il cospicuo patrimonio comunale e ho cercato di portare avanti, con grosso impegno di tempo e risorse, gli interessi contenuti nella delega assegnatami; nel fare ciò ho sempre incontrato molteplici ostacoli sia nell’ottenere informazioni utili all’espletamento del proprio mandato da consigliere sia azioni da parte della giunta in ordine alle esecuzioni delle azioni necessarie al fine di valorizzare il patrimonio immobiliare comunale».

Bruzziches ricorda che «il 5 luglio 2023 il presidente del Consiglio, Letizia Chatti, rassegnava le proprie dimissioni e da quel momento si verificavano una serie di avvenimenti che agli occhi del sottoscritto risultavano incomprensibili. Nei due mesi successivi chiedevo più volte alla sindaca sia il perché dell’assoluto immobilismo circa la gestione degli immobili di proprietà comunali sia le ragioni delle dimissioni della consigliera Chiatti. All’assenza totale di risposte nel settembre del 2023 contattavo la consigliera Chiatti per avere chiarimenti circa le sue dimissioni e per comunicarle la mia intenzione di tornare nel gruppo consiliare “Viterbo Cambia” e se fosse stata disponibile ad entrare nel nuovo gruppo».

Bruzziches racconta che «il giorno dopo fui contattato telefonicamente dalla segretaria della sindaca la quale mi disse che Chiara aveva espresso la volontà di organizzare una cena a breve termine raccomandandosi che fosse presente anche mia moglie, che le suddette chiamano “la prof” in quanto docente di lingua spagnola di entrambe durante gli anni di liceo, e che sottoscrive con me il presente comunicato.

La sera del 26 settembre alle 20,30 circa la sindaca e suo marito Fabio Cavini arrivarono presso la mia residenza e ben presto la conversazione si focalizzò sulle problematiche da me sollevate circa la gestione della delega affidatami ma soprattutto quali fossero i rapporti con la consigliera Chiatti più volte descritta dai coniugi Cavini come la nemica numero uno della maggioranza. Nel corso della cena veniva sollevato più volte dal Cavini (alla presenza costante e continua di sua moglie, la sindaca Frontini) il tema di come lui intendesse “proteggere” la moglie sindaca e la maggioranza».

Stando a quanto riporta Bruzziches nella sua nota, il marito della sindaca sarebbe passato alle “pressioni”: «...noi quando vogliamo colpire, o abbiamo qualcosa o la inventiamo. Ora proprio come fare non te lo dico e questo lo facciamo in casi estremi. No…..questo a tua conoscenza. Non siamo dei principianti d, e poi vado a colpire quella persona. O ce l’ha o gliela creo, purtroppo io sono la sua anima nera io sono la sua anima nera ed è per questo che sono molto odiato perché a volte devo fare delle cose anche molto brutte a volte molto belle». Rispetto alla consigliera Chiatti avrebbe detto «vedi … la Chiatti adesso è nella fase in cui riflettiamo, perché se lei non fa danni noi non reagiremo».

«Vi lascio immaginare cosa, queste parole, hanno scatenato in me e nella mia famiglia - prosegue Bruzziches - Ad un primo momento di smarrimento è seguita una fase di preoccupazione e di timore per le sorti mie e soprattutto di mia moglie e dei miei due figli. Ma dopo un lungo periodo di repulsione nei confronti di tutto quello che riguardava il mio ruolo di consigliere tanto che non ho partecipato ad alcuni consigli né a commissioni, è subentrato un senso forte di rispetto della legalità che mi ha determinato a proporre querela nei confronti della sindaca e di suo marito e ad abbandonare la maggioranza senza rimorso alcuno. Questo - conclude Bruzziches - a chiarimento a chi continua a fare battute circa lo “stato di famiglia”, e circa la scorrettezza di chi divulga e rende pubblici alcuni comportamenti che saranno gli organi interessati e competenti a deciderne la legittimità».

Va chiarito, per onor di cronaca, che questa è la versione del consigliere comunale e che su questi fatti è stata aperta un’indagine da parte della procura di Viterbo che avrebbe già ascoltato diverse persone.