SANTA MARINELLA - Sarebbe partito tutto dalla casa al mare di Antonio Laudati, il magistrato della Direzione nazionale antimafia sotto inchiesta della Procura di Perugia per la vicenda del dossieraggio abusivo contro gli esponenti del Governo.

LA BATTAGLIA PER FERMARE LA SPECULAZIONE EDILIZIA NEI PRESSI DEL CASTELLO Il magistrato avrebbe infatti avviato a fine maggio 2021 una personale battaglia per fermare una speculazione immobiliare di fronte alla sua casa, nei pressi del castello di Santa Severa. Con la complicità del finanziere Pasquale Striano, suo braccio destro al Gruppo Sos della Dna, avrebbe controllato le banche dati riservate per acquisire informazioni che avrebbero consentito di chiedere l’apertura di un dossier pre investigativo sulle infiltrazioni criminali sul litorale romano.

Le audizioni del procuratore della Direzione nazionale antimafia Giovanni Melillo e del procuratore della Repubblica di Perugia Raffaele Cantone avrebbero permesso di ricostruire una intrigata vicenda che ha dato il via agli accessi abusivi nei server della Dna e delle forze di polizia, oltre che a quelli dell’Agenzia delle Entrate, facendo emergere un filone che porta anche a Santa Marinella.

Secondo l’accusa la vicenda di Santa Marinella, sfociata  nella guerra tra il sindaco Tidei e l’imprenditore Quartieri, sarebbe stata architettata e pianificata dal giudice antimafia.

Lo scorso 3 agosto, a seguito di una denuncia querela da parte del ministro della Difesa Guido Crosetto nei confronti di alcuni giornalisti della testata Domani è partita l’inchiesta su una vicenda che ancora una volta tira in ballo la città del sindaco “hot”.

LE FAMIGLIE VINCENZI E QUARTIERI SPIATE Il 3 giugno 2021 diversi personaggi - Piero, Sara, Simone e Maria Rosaria Vincenzi e Maddalena Quartieri, moglie di Piero Vincenzi e sorella di Fabio Quartieri, gestore del rinomato ristorante Isola del Pescatore ai piedi del castello di Santa Severa -, sarebbero stati “spiati” dal luogotenente Striano per conto del magistrato Laudati. La famiglia Vincenzi rientra infatti nel gruppo interessato all’acquisto del convento dell’Immacolata sul quale si intendeva avviare una costruzione immobiliare per la realizzazione di un residence di lusso. Le “verifiche” sarebbero state estese non solo alle famiglie Vincenzi e Quartieri ma anche su Balilla Piermarini (accesso il 7 giugno), amministratore della North Wind srl, considerata la holding della famiglia del sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei.

Striano in sostanza il 31 maggio 2021 “profila” i primi cinque soggetti collegati alla vendita del convento e tra questi, figura anche la Curia generalizia dei frati minori conventuali che stava cedendo la struttura alla Lilium Maris srl amministrata da Maria Rosaria De Vita, anch’essa controllata. Poi il 3 giugno Striano compie ulteriori 26 accessi alle banche dati alla ricerca di segnalazioni e precedenti di polizia di persone collegate. E il 7 giugno ancora altri. In tutto si parla di 76 accessi illeciti dal 31 maggio al 7 giugno 2021 alle banche dati riguardanti l’affare del convento di Santa Marinella e i risultati sarebbero rimasti secretati fino ad ottobre 2022.

IL GIALLO DELL’INCENDIO AL RISTORANTE L’ISOLA DEL PESCATORE La situazione si infiamma ulteriormente quando, nella notte del 9 ottobre 2021, si verifica un incendio doloso al ristorante dei fratelli Quartieri. Due giorni dopo l’attentato incendiario, il luogotenente Striano accede nuovamente al suo nominativo. Il 9 ottobre la notizia dell’incendio esce sul portale online del Messaggero che ipotizzava l’ombra del racket sull’atto incendiario. Striano in quei giorni anticipa al giudice Laudati una bozza di articolo, che sarà pubblicato su Domani solo successivamente, il 26 ottobre, a firma di Federico Marconi con l’articolo che ipotizza un coinvolgimento di speculatori immobiliari legati alla criminalità organizzata nell’affare del convento.

GLI ACCESSI ALLA BANCA DATI PRIMA DEGLI ARTICOLI DI STAMPA Secondo la Procura di Perugia il magistrato e il suo braccio avrebbero falsamente attribuito l’origine degli approfondimenti all’uscita dei due articoli di stampa, ma gli accessi sarebbero stati effettuati in precedenza. Nell’articolo pubblicato 17 giorni dopo che il magistrato aveva ricevuto la bozza, sono riportati i nomi delle persone profilate a giugno da Striano. L’articolo riportava un riferimento a un precedente interessamento da parte di un gruppo di imprenditori finiti nell’inchiesta “Mondo di Mezzo”. Il Domani scrive: «A portare avanti la trattativa erano Daniele Pulcini, immobiliarista rinviato a giudizio ma assolto nel processo, e Stefano Massimi, imprenditore romano: entrambi in quegli anni erano molto vicini a Carminati (Massimo, ndr)». Dal racconto del quotidiano viene “sbianchettato” un nome che compare, da non indagato, nelle carte di «Mafia capitale», di uno dei figli del sindaco Tidei. Gli investigatori hanno ricostruito così l’affare del convento: «Tra le persone interessate al progetto, vi sarebbero anche Stefano Massimi, Gino Tidei, e Daniele Pulcini, quest’ultimo anche lui in contatto con Massimo Carminati…“. 

La famiglia Quartieri vittima di questo dossieraggio si costituirà parte civile nell’eventualità che da questa inchiesta scaturisca un processo.

LE “SPIE” IN COMUNE Una trama complessa di "spie” in un filo rosso che ha travolto la città Santa Marinella fino alla vicenda dell’inchiesta per corruzione che ha gettato nel fango il sindaco Pietro Tidei oggetto dello scandalo dei video hot sugli incontri sessuali in Comune con due donne.

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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