TARQUINIA – Acqua, sporcizia, viabilità. Non solo gli operatori turistico- balneari, ma anche i residenti e i villeggianti sono esasperati per le condizioni di totale abbandono e degrado in cui versa la località marina di Sant’Agostino.



Uno scorcio di natura tra i più belli del comune di Tarquinia - tra mare, roccia e macchia mediterranea -, che però continua ad essere dimenticato da tutti, nonostante nei mesi estivi, lungo quel piccolo tratto di costa, si riversano centinaia di bagnanti.



A denunciare lo stato, quasi «da terzo mondo», in cui viene lasciata la spiaggia di Sant’Agostino è Alessia Francesca Mozzi, proprietaria di uno dei circa settanta appartamenti che si trovano nella zona delle Villette. È proprio in questo lembo di spiaggia che si trovano le situazioni più critiche, quasi da «emergenza Asl».



«La spiaggia viene pulita solo sommariamente, una sola volta a settimana, e solo con i mezzi – racconta Alessia - pertanto vengono tralasciate tutte le zone non raggiungibili con i trattori. Ci sono aree dove il mezzo pesante materialmente non può arrivare, anche se si tratta di zone frequentate da molti bagnanti e dove pertanto viene abbandonato di tutto: assorbenti, bottiglie di plastica, pannolini e persino topi e vipere. C’è veramente una condizione di degrado più totale».



«Abbiamo chiesto più volte l’intervento del Comune di Tarquinia. – aggiunge la donna che da decenni frequenta la zona - Fino a due anni fa non venivano neanche a pulire con il mezzo; poi, dopo tante sollecitazioni, hanno iniziato a pulire, ma in modo inadeguato. È chiaro che se il trattore passa, fa avanti e dietro una volta, non è che la spiaggia è poi pulita. C’è tutta una parte di scogli dove il trattore non arriva ma che è frequentata da bagnanti che poi lasciano di tutto. C’è una parte, di quella che dovrebbe essere macchia mediterranea ma non è più tale, dove si trovano infatti viti e canne, diventata tana per topi: aree che sono proprio a ridosso delle case e della spiaggia. I miei figli sono tre anni di seguito che si prendono l’impetigine, ed è probabile ritenere che dipenda dalla spiaggia non pulita. La situazione comincia a diventare preoccupante. Se un bambino di pochi anni si mette a scavare rischia di trovare di tutto, perché c’è di tutto. Ed anche tutta la parte degli scogli, sotto la macchia mediterranea, versa in condizioni davvero preoccupanti».



«E’ venuta anche la Forestale a verificare se la vegetazione fosse da ritenersi, nei punti critici, originale macchia mediterranea – spiega la residente - ed hanno loro stessi constatato che non è così e che quindi si può procedere alla bonifica. Di fatto però nessuno è poi venuto a farla. Noi, da privati cittadini, non possiamo intervenire essendo l’area demaniale. A conti fatti, il Comune di Tarquinia non provvede e il risultato è quello di un totale abbandono ai nostri danni».



«Come abitanti – riferisce Alessia - abbiamo anche un altro grosso problema, l’acqua non arriva. Noi ci troviamo nel comune di Tarquinia, l’acquedotto è di Civitavecchia, e alla fine loro non trovano l’accordo e noi viviamo in un eterno disagio. Il risultato è che noi già adesso, a luglio, quando ancora non è iniziato il boom di presenze, non abbiamo acqua corrente per gran parte del giorno. Quando arriva agosto, come tutti gli anni, non arriva l’acqua neanche di mattina. Quindi siamo costretti ad aspettare le cisterne, che però, ovviamente, arrivano solo al termine di tutte le altre priorità. Prima c’è l’ospedale, poi lo stabilimento, poi i ristoranti e alla fine noi siamo costretti a chiudere le case».



«Questi non sono problemi solo degli abitanti – precisa la Mozzi - Qui ogni giorno si riversano centinaia di persone. Da quando sono state fatte delle modifiche a mare a protezione delle case, la spiaggia è diventata più grande; la zona di arenile cioè è molto più ampia e pertanto accoglie numerosi bagnanti. La situazione però è drammatica: non ci sono parcheggi, non ci sono gli spazi di manovra, i bambini giocano in mezzo agli adulti in pochi centimetri di spiaggia, con tutti i pericoli che ne conseguono e nessuno controlla».



«Non chiediamo chissà quali interventi. – rimarca la residente – Pulire questo lembo di spiaggia non è un impegno che richiede improbabili energie e risorse. La derattizzazione di un posto frequentato ogni giorno da centinaia di persone è necessaria. Lo spazio è piccolo, ha dimensioni veramente contenute, quindi non riusciamo a capire perché dopo varie sollecitazioni qui non sia venuto ancora nessuno».



«Da segnalare – conclude la donna - che si erano anche offerti dei privati per effettuare la derattizzazione ma gli è stato risposto che neanche questo si può fare, perché se poi qualcuno è allergico ai prodotti che vengono utilizzati e finisce in ospedale ne rispondono loro penalmente. Ed è tutto così, il discorso vale anche per la potatura di queste viti e canne, che tutto sono tranne che macchia selvatica». «Basterebbe che venissero una volta, togliessero tutto ciò che non è macchia mediterranea, e una volta bonificato tutto, non ci sarebbero più necessità di interventi. Il Comune dovrebbe fare si e no due interventi abbastanza radicali e il problema sarebbe risolto. Non li fanno, qui da noi non ci vengono. Il Comune di Tarquinia, a quanto pare, non ha grossi interessi a bonificare questa zona. Negli ultimi dieci anni, ogni anno è peggio, tra confusione e sporcizia. È un letamaio».



«Per non parlare della viabilità: nel fine settimana non si può entrare e uscire neanche per comprare il pane, con il grande afflusso di gente non ci sono gli spazi. Ci stanno quindi gli incidenti, non c’è proprio lo spazio fisico per far passare due macchine con le auto parcheggiate in maniera selvaggia - I vigili hanno cambiato la situazione dei parcheggi: prima si parcheggiava sul lato sinistro adesso ci dicono di parcheggiare sul lato destro, con il risultato però che il numero di posti auto è diminuito e la gente ci parcheggia esattamente dentro casa. Se noi apriamo il cancello di casa, non riusciamo ad uscire, non si tiene conto neanche degli ingressi. Quindi siamo costretti a mettere le macchine nostre, quando possibile, così se uno deve uscire, l’altro poi gliela sposta».



Una ventina tra residenti e villeggianti di Sant’Agostino ieri mattina hanno voluto incontrare il consigliere comunale d’opposizione Marcello Maneschi per chiedere proprio di rappresentare, per l’ennesima volta all’amministrazione, tutte le problematiche della zona: «Tra la questione acqua, le erbe infestanti, il caso della strada privata ma ad uso pubblico – dice Maneschi – è tempo che il sindaco mazzola e la sua giunta diano delle risposte concrete. Noi come opposizione vigileremo affinché le richieste dei cittadini vengano ascoltate una volta per tutte. I cittadini sulla questione acqua, ad esempio, hanno già presentato una diffida sia alla Talete sia al Comune di Tarquinia. Aspettiamo risposte quanto prima». (a.r.)