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ALLUMIERE – Un nuovo appello arriva dal gruppo Archeoetruria, da anni impegnato nella valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. Al centro della segnalazione c’è il Casaletto di SME, un piccolo edificio rurale in rovina situato in località Carbonare, nel comune di Santa Marinella, ma ricadente all’interno della ZPS (Zona di Protezione Speciale) gestita dall’Università Agraria di Allumiere. Realizzato intorno al 1918 come punto di controllo per il neonato acquedotto di Oriolo Romano, che riforniva d’acqua Civitavecchia, il casaletto fu abitato dal primo custode, appartenente alla famiglia Sme di Allumiere. Oltre alla sua funzione tecnica, durante la Seconda guerra mondiale l’edificio divenne rifugio per alcune famiglie sfollate dai bombardamenti del 1944, che vi trovarono riparo per mesi. Ancora oggi, al suo interno, si possono riconoscere i resti di una cucina con grande camino e una stanza da letto. Già danneggiato da tempo, con il tetto crollato nel 2014, il casaletto ha subito recentemente un ulteriore crollo, forse causato dall'urto di un mezzo, e oggi versa in condizioni critiche, a rischio di scomparire definitivamente.
“È un pezzo della nostra storia – scrivono gli attivisti – e merita rispetto e tutela. Ci rivolgiamo al Comune di Allumiere e all’Università Agraria: perché non intervenite? Cosa ve lo impedisce?” Il gruppo Archeoetruria propone interventi concreti e sostenibili, a partire dalla messa in sicurezza dell’edificio, fino alla possibile installazione di una targa informativa e all’inclusione del sito in un percorso escursionistico o didattico, vista anche la posizione ambientale all’interno di un’area protetta.
“Non chiediamo opere monumentali – concludono – ma almeno un gesto di riconoscimento per un luogo che parla di lavoro, di guerra, di comunità e di memoria. Lasciarlo crollare nel silenzio sarebbe una sconfitta per tutta la collettività”.
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