CIVITAVECCHIA – Qualcosa si muove davvero, questa volta, sulle banchine della linea FL5. Non è solo l’ennesimo treno in ritardo o l'ennesimo annuncio di soppressione. Sono i volantini comparsi all’alba tra i binari, le voci dei pendolari che iniziano a organizzarsi, la stanchezza che si trasforma in determinazione. Il Comitato Pendolari di Civitavecchia ha lanciato un nuovo grido d’allarme, ma anche un messaggio chiaro: “È solo l’inizio”. Svegliarsi alle quattro del mattino, salire su vagoni affollati come scatole di sardine, dividere ogni giorno il viaggio con turisti spaesati e lavoratori sfiniti. Per molti, è la normalità. Per i pendolari della tratta ferroviaria Civitavecchia-Roma, la FL5, è un incubo che si ripete da anni, con rischio paralisi sempre dietro l’angolo. Ma stavolta non si tratta di una semplice denuncia. Il Comitato ha avviato un percorso di mobilitazione articolato, a partire da una raccolta di testimonianze online e con la promessa di una petizione ufficiale destinata a scuotere le istituzioni.

«Non stiamo parlando di numeri – si legge nel comunicato – parliamo di persone. Lavoratori, studenti, cittadini che ogni giorno subiscono le conseguenze di un sistema cieco ai loro bisogni». E in effetti, i dati a cui fanno riferimento parlano chiaro: sovraffollamenti fino al 180%, ritardi cronici, sicurezza carente, comunicazioni assenti o confusionarie. Una situazione che rende impossibile vivere dignitosamente quella che dovrebbe essere una semplice routine quotidiana. Il Comitato non chiede miracoli, ma risposte concrete. Tra le richieste principali più corse, soprattutto negli orari di punta e nei festivi, treni separati per turisti e pendolari, per evitare sovrapposizioni ingestibili, comunicazioni chiare e tempestive, maggiori standard di sicurezza ed un tavolo permanente di confronto con Regione e Trenitalia. 

E proprio alla Regione Lazio si rivolge il messaggio più diretto: «Basta propaganda: servono azioni concrete per chi ogni giorno tiene in piedi questa Regione». Regione descritta come “indifferente” e distante dalle reali esigenze dei cittadini.

Nel frattempo, il Comitato continua con i volantinaggi in stazione e invita i viaggiatori a partecipare al sondaggio lanciato online, una raccolta di testimonianze che farà da base a future azioni legali e istituzionali. Una cosa è certa: la pazienza è finita e sui binari della FL5, oggi, viaggia anche una nuova consapevolezza.

«Continueremo con volantinaggi in stazione e siamo disponibili al dialogo con tutti i cittadini interessati – spiegano – stiamo raccogliendo testimonianze e opinioni tramite il sondaggio online, anonimo e aperto a tutti, per portare numeri, dati e voci reali alla Regione. A partire dai risultati lanceremo una petizione ufficiale, per costringere chi di dovere ad ascoltarci. Siamo tanti, siamo stanchi, ma non siamo soli. Ogni firma, ogni voce, ogni minuto del tuo tempo – hanno concluso dal comitato, rivolgendosi ad ogni pendolare - può fare la differenza».