LADISPOLI - Il Castello dei Monteroni de “La grande guerra” tornerà a nuova vita. Un giorno per certi versi storico quello del 5 settembre quando la ditta prenderà possesso del cantiere e qualche giorno dopo partiranno i lavori dei recupero di uno dei simboli di Ladispoli. «Quello che sembrava solo un sogno sta diventando realtà: il Castellaccio tornerà a risplendere e sarà finalmente fruibile da parte di tutti i cittadini di Ladispoli». Queste le parole del sindaco, Alessandro Grando, che di fatto ha annunciato il restyling che ne consentirà un uso polivalente: dalle attività espositive, agli eventi, alle manifestazione culturali e sportive, didattico-scientifiche e ricreative. «Restaurare l’edificio – aggiunge Filippo Moretti, consigliere delegato al “Recupero del Castello dei Monteroni”, che insieme a con l’assessore ai lavori pubblici Veronica De Santis e l’ingegner Paolo Pravato ha seguito l’iter – era uno degli obiettivi che l’Amministrazione comunale si era prefissata. Non dimentichiamo che siamo riusciti ad arrivare a questo risultato dopo avere recuperato il pieno possesso del Castellaccio estromettendo un partner che ci era stato imposto e che, per inerzia, aveva per anni tenuto bloccato il recupero di questo importante bene pubblico». Il comune ladispolano ha ottenuto fondi del Pnrr, circa 3,6 milioni di euro. Nel progetto di recupero è inclusa anche la “stalla” esterna al Castello e tutta l’area verde circostante. La struttura sarà destinata ad ospitare mostre, esposizioni museali, eventi culturali ed enogastronomici, manifestazioni e mostre su prodotti tipici e diverrà uno dei luoghi nei quali sarà possibile celebrare matrimoni ed unioni civili. «Dobbiamo ricordare – conclude l’assessore Veronica De Santis- che il Castellaccio dei Monteroni, un casale fortificato, di origine medievale che si trova lungo il percorso dell’antica via Aurelia, durante i secoli è stato utilizzato come stazione di posta, come albergo e osteria per i viandanti, sul percorso tra Roma e Civitavecchia ed è l’unico bene storico-architettonico di proprietà del Comune di Ladispoli». Vi hanno soggiornato san Paolo della Croce, il viaggiatore romantico George Dennis, il poeta Giuseppe Gioacchino Belli che al suo interno venne anche arrestato. Durante gli anni cinquanta fu utilizzato come set cinematografico delle ultime scene del film “La Grande Guerra” con Alberto Sordi e Vittorio Gassman veri protagonisti nel 1959 del capolavoro di Mario Monicelli che scelse il maniero di Ladispoli come set cinematografico e molti ladispolani riuscirono ad assicurarsi una paghetta recitando come comparse.

Qualche anno primo invece la struttura ospitò gli sfollati durante la II° Guerra mondiale. E poi c’è da considerare la storia più antica riaffiorata in quell’area nel 2016 quando durante un normalissimo scavo vennero trovati dei resti della civiltà romana e in poche settimane la soprintendenza del Lazio e dell’Etruria Meridionale portò alla luce un intero villaggio sotterraneo tra scheletri, strade, pozzi, monete e tanti altri reperti dei romani che per giorni aveva calamitato i residenti.

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