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CERVETERI – Da oggi sub archeologici al lavoro per il cantiere in mezzo al mare. È quello che avvierà la Soprintendenza di Viterbo e dell’Etruria Meridionale con la sinergia della Capitaneria di porto di Ladispoli e della Polizia locale di Cerveteri dopo il ritrovamento di reperti degli antichi romani. Gli scavi sono stati annunciati da un’ordinanza comunale firmata dal sindaco cerveterano, Elena Gubetti e saranno possibili grazie ad un contributo governativo che ha ricevuto la stessa Soprintendenza. Il cantiere durerà per tutto il mese di aprile per cercare di “tirare a lucido” la villa imperiale di almeno duemila anni fa che si trova sotto l’acqua. A dire il vero già a marzo del 2021 alcuni sub avvistarono una colonna di marmo oltre a capitelli non proprio in profondità per via dell’erosione. Una colonna dal peso di 15 chili venne trascinata fino a riva grazie ad una ruspa. Questa edificazione probabilmente tracciava la linea di costa ora coperta dal mare. Era comunque destinata a triclinio estivo o comunque a luogo di svago, posta in corrispondenza di una peschiera o di apprestamenti a mare. L’area individuata è quella di Campo di Mare tra lo stabilimento balneare “Ezio alla Torretta” e l’oasi naturalistica di Torre Flavia. Sempre affascinante il litorale nord quando riporta alla luce i suoi tesori. In questi anni è accaduto spesso ad esempio a Ladispoli, nel tratto costiero di Palo Laziale. Sotto alle dune mediterranee erano emersi i resti degli antichi romani sepolti nelle tombe a Cappuccina. Uomini, donne ma anche animali, come nel caso di cani e cavalli a fianco ai loro padroni. In piena estate, nell’agosto del 2017, nei pressi del bunker di Palo risalente al periodo post bellico, riaffiorò un altro scheletro a pochi metri da chi prendeva tranquillamente il sole. Carabinieri, guardia costiera e delegati comunali, in stretto contatto con la Sovrintendenza, intervennero per delimitare l’area scoprendo che i turisti si erano portati via la mandibola come souvenir. L’arenile diventò una specie di set cinematografico. Senza dimenticare le magnifiche scoperte romane sotto al Castellaccio dei Monteroni rispolverate nel 2016.
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