Lo potremmo definire l’eroe del cartello o il “giustiziere delle strade”. E’ Giovanni Faperdue, viterbese, giornalista e scrittore, conosciuto anche per il suo impegno politico e culturale. Ma, soprattutto, sociale.

Sì, perché è merito suo l’inizio dei lavori di ripristino di strada Acquabianca, tra La Quercia e Vitorchiano, che fu interrotta da una frana ad inizio di ottobre 2019. Quindi il nulla, a parte rimpalli di accuse politiche per i ritardi.

Poi è arrivato lui, per oltre 100 giorni è stato in presidio permanente con un cartello davanti al semaforo che, da 4 anni, regola la viabilità con senso unico di marcia. «Sono stato ricevuto dal presidente della Provincia Romoli – dice Faperdue - e dopo 10 giorni è stato firmato il decreto per i lavori di ripristino del doppio senso di circolazione». Ora Giovanni ci riprova e, dal 12 giugno scorso, è in presidio quotidiano di un’ora sulla nuova rotatoria realizzata per la confluenza del traffico proveniente a senso unico dalla Cassia nord e, in senso opposto, dalla Tangenziale Ovest e via Villanova. “Caro Comune questa rotonda è da rifare!”, questa la scritta sul cartello che Faperdue tiene in al collo tutti i giorni per protestare per un’opera pubblica che, secondo lui ma anche secondo tanti cittadini, è stata fatta male e permette l’ingresso obbligato di una sola macchina alla volta con un flusso veicolare che, Giovanni, stima sulle 1500 auto e mezzi all’ora.

«Ho cominciato qui il 12 giugno – dice Faperdue - e sono fisso tutti i giorni. Un uomo con un cartello fisso, da quello che posso vedere da strada Acquabianca, è molto potente per sensibilizzare. Qui ho aggiunto l’ombrello per il sole che picchia.

Su strada Acquabianca, in questi giorni, stanno completando i lavori per l’imbrigliamento della rupe tufacea e, in circa 10 giorni, sarà riaperto il traffico veicolare a doppio senso di marcia, eliminando quell’odioso semaforo che aveva rotto veramente le scatole a tutti i cittadini della Tuscia. Anche il comandante della polizia locale di Viterbo la percorreva tutte le mattine e mi ha confidato che non ne poteva proprio più». Ora Faperdue tenta il bis e potrebbe diventare un caso nazionale da record. «Ora siamo qui alla rotatoria vicino al cimitero di Viterbo – continua Faperdue – e stiamo andando avanti ma, per ora, non abbiamo ricevuto nessuna risposta per questa nostra protesta, ad eccezione del presidente Romoli che, transitando con la sua auto blu istituzionale si è fermato accanto a me, ha abbassato il vetri e mi ha dato i suoi saluti e fatto i complimenti. Questa è una cosa molto bella perché con Romoli ci siamo sentiti quando lui mi promise che avrebbe sistemato strada Acquabianca e, dopo 10 giorni, firmò il decreto per l’inizio dei lavori».

Ora la sfida è convincere il Comune di Viterbo ad intervenire sul caso della rotatoria.

«Mi auguro – conclude Faperdue – che prendano qualche decisione. Vedremo quale sarà. Io finché non ci sarà una decisione giusta da qui non mi muovo e vado avanti ad oltranza. Intanto ho ho ordinato un supporto ad aria condizionata per l'ombrello cinese per stare più di un'ora», finisce scherzando.