di GIULIANA OLZAI



CERVETERI - «Ascoltare la testimonianza dei loro vicini di casa è stata veramente durissima. Sapere che Marco gridava dal dolore e li implorava di aiutarli ci lascia tanta rabbia dentro. Per quanto riguarda la mia testimonianza è andata benissimo. Grazie a tutti per essermi stati vicino». 

Queste brevi e concise parole sono state scritte da Alessandro Carlini, cugino di Marco Vannini, sul gruppo facebook ‘’Giustizia e Verità per Marco Vannini’’ a lui dedicato, subito dopo la fine dell’udienza alla Corte d’Assise di Roma, che lo ha visto sul banco dei testimoni. La quarta udienza del processo Vannini ha avuto dei risvolti importanti in quanto si è preso atto di alcuni elementi che rafforzano il quadro accusatorio. Mercoledì il gruppo facebook che sostiene la famiglia della vittima e che conta circa 36mila iscritti si è scatenato come non mai. Tanti i grazie e i complimenti alla famiglia Liuzzi, vicini di casa Ciontoli, che in aula hanno confermato quanto a suo tempo dichiarato in sede di sommarie informazioni. Come si legge in un messaggio «oggi in aula si sono presentati compiendo il loro dovere civile, una cosa che dovrebbe essere normale ma sembra quasi un atto coraggioso in questa Italia dove regna l’omertà. Vorrei vicini come loro... davvero! perché i testimoni sono preziosi per chiarire i fatti». E come sottolinea qualche altra «un abbraccio a Veronica, la figlia dei vicini, che nonostante la giovane età è stata bravissima e solo alla fine della testimonianza della mamma Vittoria Esposito fuori dall’aula è scoppiata in un pianto liberatorio». Tanti i pensieri di gratitudine a questa ragazzina che con voce rotta dall’emozione sedeva sul banco dei testimoni. 

Anche lo zio di Marco, Alessandro Vannini, partecipa a questo sostegno corale dicendo: «Alessandro oggi ha dato il proprio cuore per il cugino ed è stato il signore di sempre, i vicini di casa, persone esemplari, hanno fatto lo stesso, la purezza della figlia, incalzata dagli avvocati, si percepiva nei suoi occhi ed ha commosso non solo me. Purezza e verità vanno di pari passo». Ma una sorpresa ha lasciato tutti sconcertati e senza parole. E sì la sera prima dell’udienza è stata notificata al cugino Alessandro e ad un altro ragazzo una querela, sembrebbe da parte dei Ciontoli, per dei commenti su dei post nel citato gruppo facebook. Tanti i messaggi di solidarietà che vengono espressi a questi due ragazzi ed in particolare ad Alessandro, già provato della perdita del suo amatissimo cugino, che invita gli iscritti al gruppo: «Per piacere non commentate con insulti pesanti perché questi signori non aspettano altro per querelarvi». Tanti ci tengono a sottolineare che d’ora in poi per tutelare il gruppo scriveranno nei commenti solo e sempre «io sono Marco». E tanti altri che chiedono con gentilezza e cortesia di abbassare i toni e fare attenzione a quello che si scrive per il rispetto della famiglia Vannini e per non danneggiare i responsabili del gruppo. Qualche altro commenta: «Sempre con educazione e rispetto per tutta la famiglia di Marco Vannini, certo qualche cosa ci è scappata contro la famiglia Ciontoli, ma che ci volete fare. Hanno ucciso Marco».