CIVITAVECCHIA – Tradizione, emozione e fede a Civitavecchia per la processione del Cristo Morto promossa dall'Arciconfraternita del Gonfalone. Ancora una volta Civitavecchia ha dimostrato di amare molto questo corteo religioso, evento cardine della città: foltissima la folla, infatti, che, nonostante il forte vento, si è riversata per le strade per assistere al passaggio degli oltre 600 partecipanti di ogni età che compostamente hanno sfilato.

Circa 170 sono stati, invece, i penitenti incappucciati, con le catene alle caviglie e la croce di legno sulle spalle, che anche quest'anno con il loro incedere lento e il rumore delle catene strusciate hanno emozionato tutti. Prima della partenza il Vescovo Gianrico Ruzza ha incontrato i penitenti e li ha benedetti. Monsignor Ruzza ha sfilato in processione. L’evento ha fatto registrare, come sempre, una grande partecipazione di fedeli intervenuti da ogni dove; foltissima la schiera di giornalisti, fotografi e cameraman che hanno seguito l'evento. Si sono alternati momenti di preghiera, a quelli di silenzio e a quelli scanditi dalla musica della banda. Immancabili, come ogni anno, i confratelli del Gonfalone che, con saio bianco, catene ai piedi accompagnano la statua di Cristo seguita dalla Madonna Addolorata. Quest'anno per il forte vento non è stata fatta uscire la grande coltre nera; tutto il resto, invece, è uscito regolarmente e tutte le figure della processione sono state coperte. Da rilevare che in questa edizione si è registrato un ricambio generazionale e moltissimi sono stati i giovani che hanno partecipato come portatori dei carri e delle bandiere, come figuranti, ecc. Come ogni anno anche stavolta numerosa è stata la presenza dei ragazzi della comunità di Mondo Nuovo che hanno sfilato come antichi romani e sono stati apprezzati molto dai bambini che hanno voluto farsi fotografare con loro. Eccezionale il lavoro del priore Remo Barletta e di tutti i suoi confratelli che hanno lavorato per 364 giorni per offrire alla città un'edizione pressoché perfetta.

La processione questa volta ha effettuato al contrario il percorso dello scorso anno e la novità è piaciuta a tutti. Da rilevare che in via Annovazzi una buca coperta in mattinata ha creato problemi agli incappucciati con il catrame e il brecciolino che si sono attaccati ai piedi dei penitenti: l'auspicio di tutti è che negli anni a venire i rattoppi alle strade attraversate dalla processione vengano effettuati settimane prima per evitare disagi ai penitenti. Tra ali di folla ha aperto la processione il quadro dei portatori delle bandiere nere, seguiti dai portatori S.Fermina e dai musicanti della banda Ponchielli; dietro la banda il secondo carro, quello con la statua dell'Orazione nell'orto di Gesù, seguito poi dai quadri della flagellazione, dell'Ecce Homo, della Caduta di Gesù, della Veronica. A seguire ha sfilato il crocifisso e dietro le associazioni, i 170 penitenti, il clero e le statue dell'Addolorata e delle Tre Marie. A chiudere il corteo la banda Puccini. In mezzo ai vari quadri tanti bambini con il saio bianco portatori dei "misteretti", e poi centurioni, antichi romani, giudei, i sacerdoti del tempio e altri figuranti.

Come sempre numerosi i civitavecchiesi che sono accorsi a piazza Leandra per assistere alla salita dei carri in corsa. Come sempre grande applauso all'arrivo dell'ultimo carro. Ad animare la preghiera Monsignor Cono Firringa.