CIVITAVECCHIA – Il silenzio dei boschi tra Civitavecchia e Allumiere è stato squarciato, nei giorni scorsi, dal rombo delle pale di un elicottero della Polizia e dal fiuto infallibile delle unità cinofile. Obiettivo: contrastare lo spaccio di droga in una zona che, da qualche tempo, è diventata meta abituale di acquirenti e pusher in cerca di discrezione lontano dagli occhi elettronici delle telecamere cittadine.

A lanciare l’allarme, alcune segnalazioni che parlavano di un’intensa attività di spaccio nella fitta area boschiva della zona di tramontana. Le forze dell’ordine non si sono fatte attendere: il commissariato di Civitavecchia ha predisposto un appostamento lungo la Braccianese Claudia, arteria secondaria ma molto battuta da chi preferisce evitare i controlli del centro urbano. Il blitz ha portato all’individuazione di due persone trovate con piccole dosi di sostanza stupefacente appena acquistata, ben nascoste all’interno dell’auto. Per loro è scattata la segnalazione alla Prefettura come consumatori.

Fin qui, niente di clamoroso. Ma non finisce qui.

Sull’onda del sospetto che dietro ai due assuntori ci fosse un'organizzazione più strutturata, le forze dell’ordine hanno deciso di alzare il tiro – letteralmente. Via libera all’intervento dell’elicottero e dei cani antidroga, in una bonifica dell’area circostante il poligono di tiro dei Sassicari, nei pressi della vecchia Braccianese, in direzione del complesso militare di Santa Lucia.

Il bilancio? Due segnalati. Nessun arresto. Nessun sequestro rilevante. Soltanto qualche traccia lasciata in fretta e furia da presunti pusher, “probabilmente stranieri”, come ipotizzato in via informale da fonti investigative. Quanto basta, secondo la Polizia, per confermare una crescente tendenza a spostare le attività illecite dalle strade cittadine alle zone più isolate, dove le probabilità di finire in un occhio di telecamera sono sensibilmente più basse. Una strategia criminale che merita una risposta ferma, senza dubbio. Anche se, a giudicare dagli esiti, forse stavolta si è un po’ esagerato con la coreografia.