TARQUINIA – Sono iniziati i lavori di abbattimento dei 65 pini lungo viale Mediterraneo al Lido di Tarquinia, una decisione presa dall'amministrazione guidata dal sindaco Alessandro Giulivi che suscita vivaci dibattiti tra i cittadini, dividendo le opinioni tra chi è favorevole e chi è contrario.

Il circolo di Sinistra Italiana a Tarquinia "Luigi Daga" si oppone fermamente a questa scelta, richiamando l'attenzione sul parere negativo già espresso dalla Soprintendenza e criticando l’ambiguo concetto di transizione ecologica adottato da Fratelli d'Italia, il partito di riferimento del sindaco.

Secondo i rappresentanti della Sinistra Italiana, l'amministrazione in carica avrebbe agito con arroganza e ignoranza nella gestione del territorio, disattendendo la redazione del nuovo piano regolatore generale e optando per interventi urbanistici improvvisati anziché promuovere una pianificazione logica, come ad esempio la realizzazione di parcheggi che da tempo risulta essere in stand-by.

Sinistra Italiana evidenzia una mancanza di sensibilità e rispetto verso l'ambiente e le riserve naturali, sostenendo che esistono soluzioni alternative efficaci che avrebbero dovuto essere prese in considerazione.

La divisione tra due visioni della transizione ecologica per Sinistra italiana rappresenta una battaglia culturale e di valori, tra chi privilegia la rimozione degli ostacoli senza rispetto né sensibilità e chi invece promuove la salvaguardia dell'ambiente per garantire la sopravvivenza e la qualità della vita, rispettando il patrimonio naturale.

Il dibattito rimane acceso tra i cittadini di Tarquinia, mentre il rumore degli alberi che cadono continua ad interrompere il silenzio di viale Mediterraneo al Lido, simbolo di una decisione controversa che ha diviso la comunità locale.

UN PIANO REGOLATORE AL PALO «Qualcuno ha scritto opportunamente che “arroganza e ignoranza sono il cocktail micidiale che inebria le menti povere di questo paese - attaccano da Sinistra italiana - Mai frase è così appropriata e calzante come in questo aspro momento. Fratelli d'Italia, partito di maggioranza che amministra il nostro paese e che sostiene l'improbabile concittadino Alessandro Giulivi, ha dato la perfetta misura di cosa significati per la loro transizione ecologica. Ma andiamo con ordine. Dopo aver liquidato lo staff dell'architetto Pierluigi Cervellati a cui era stato dato l'incarico di redigere il nuovo piano generale regolatore, strumento indispensabile di indirizzo e pianificazione dell'uso del territorio, da parte di questa amministrazione, sono anni che si procede con l'unico strumento rimasto a disposizione, guarda caso, dei programmi integrati d'intervento per concedere autorizzazioni urbanistico-edilizie e affini. Una forma di deregolamentazione che poteva essere giustificabile solo se l'incarico per redigere il nuovo piano non era stato già affidato».

IL PIANO PARCHEGGI NON UTILIZZATO «Ma andiamo avanti - proseguono dal circolo Luigi Daga - Si decide ad un certo punto, fulminati sulla via di Damasco, che per reperire nuove aree destinate a parcheggi in modo estemporaneo e senza alcuna pianificazione logica, bisogna eliminare porzioni di giardinetti pubblici anziché dare vita al piano parcheggi che langue da anni nei cassetti delle stanze dei bottoni del Comune di Tarquinia». IL TAGLIO DEI PINI AL LIDO NONOSTANTE IL PARERE NEGATIVO DELLA SOPRINTENDENZA «E infine - aggiungono da Sinistra italiana - Disturbati dall'invadenza delle radici dei pini che impediscono la realizzazione delle piste ciclabili al lido, se ne decide l'abbattimento inesorabile e senza ritorno, e tutto questo nonostante il parere esplicito della Soprintendenza di non procedere all'abbattimento dei quasi centenari pini di viale Mediterraneo. Ora a noi risulta che la Soprintendenza abbia fatto formale esposto alla Procura della Repubblica per la non ottemperanza dell'indirizzo da loro formalmente espresso, su parere ufficiale inviato a questa amministrazione comunale a guida Giulivi». DUE MODI DIVERSI DI INTERPRETARE LA TRANSIZIONE ECOLOGICA «Ma fuori dalle carte burocratiche, che avranno le sedi opportune per le reciproche soddisfazioni – aggiungono da Si – a noi preme sottolineare una cosa di vitale importanza per tutti, anche per quelli che barcollano inebetiti dal cocktail come descritto. La battaglia che si sta consumando è prima di tutto una battaglia culturale e di visione tra chi tende a rimuovere gli ostacoli senza alcun rispetto e sensibilità, senza ricerca delle soluzioni che, tra l'altro, esistono e sono molto efficaci, con arroganza e chi , avendo come principio fondamentale la nostra sopravvivenza, la nostra qualità della vita, passa senza deroghe dalla salvaguardia attenta del mondo e delle sue riserve naturali quali sono gli alberi appunto. Tra chi spaccia per pragmatica capacità decisionale la propria ignoranza e il totale disinteresse per il bene comune e chi considera l'amministrazione della cosa pubblica come il dovere di un buon padre di famiglia che non può e non deve fare nulla che possa nuocere ai propri figli . Due modi diversi di interpretare il significato della transizione ecologica voluta dall'Europa e dal mondo intero per evitare il collasso definitivo del nostro mondo. Adesso a voi la parola cari concittadini».

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