LADISPOLI - «È stato già informato l’istituto Zooprofilattico di Roma. Vedremo nei prossimi giorni». A parlare è Corrado Battisti, gestore dell’oasi di Torre Flavia, dopo il rinvenimento di alcuni parassiti nelle feci delle nutrie che popolano da tanti anni l’area della palude. Battisti ammette sin da subito che non è ancora un allarme ma comunque un fenomeno da tenere sotto osservazione soprattutto girando la palla alle autorità competenti. «Sono stati ritrovati negli escrementi di questi esemplari – spiega il responsabile della riserva naturale per conto di Città Metropolitana – degli strongili gastro-intestinali. C’è una relativa preoccupazione in quanto questo tipo di parassiti da quel che si sa possono essere trasferiti agli animali domestici e di conseguenza all’uomo. Evidentemente è probabile una infestazione».

Questi mammiferi roditori si trovano soprattutto all’interno del canale che conduce verso la spiaggia ma di tanto in tanto spuntano fuori anche in strada in via Primo Mantovani. Tuttavia le ordinanze comunali di Ladispoli e Cerveteri che impediscono l’accesso ai cani e ai loro padroni per tutelare i fratini e le uova depositate in spiaggia, fortunatamente limitano la presenza di amici a quattro zampe nella zona paludosa. Ma non tutti leggono i cartelli o li rispettano e così portano i loro cagnolini nella riserva protetta infischiandose dei baby fratini. Ecco perché aumenteranno ancora di più i controlli non solo nel fine settimana da parte dei volontari delle associazioni pronti a chiamare la polizia locale e anche quelle provinciale qualora non venisse rispettato il provvedimento firmato sia dal sindaco ladispolano, Alessandro Grando che da colega di Cerveteri, Elena Gubetti.

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