CIVITAVECCHIA – Torna d’attualità Marco Paoloni. In un periodo dove la cronaca sportiva è dominata dal “ciclone scommesse”, l’ex portiere di Civitavecchia esce di nuovo allo scoperto.

Accusato di aver riempito le bottigliette d'acqua dei compagni di squadra con un sonnifero, il Minias, per truccare la partita casalinga contro la Paganese del 14 novembre 2010, Paoloni è stato prima radiato dalla Figc e poi, nel 2019, assolto dalla giustizia penale.

Martedì è stato intervistato all’interno del programma Avanti Popolo, in onda su Rai3.

Paoloni si è tolto molti sassolini dalle scarpe, dimostrando di non aver mandato giù il boccone amaro che di fatto ha chiuso la sua carriera, fino a quel momento più che dignitosa.

«Ho scommesso con calciatori che giocano ancora in Serie A e altri che sono oggi in Federazione. Non andavo in giro col registratore, ma avrei le prove. Mi hanno criticato sui giornali, ma i primi erano loro».

Intervistato da Nunzia De Girolamo, l’ex Cremonese ha poi aggiunto che «io all'epoca giocavo sui siti illegali, come tanti altri, ma di questo non si parlò. Questa cosa non uscì, questo problema dell'illegalità dei siti non venne fuori. Ero compulsivo, giocavo su tutto: poker online, tennis, basket, anche serie A e Coppe europee. Ma non mi sono mai venduto una partita, mai. Ho iniziato ad Ascoli con un compagno di squadra che mi fece vedere un sito, un po’ come Fagioli con Tonali. Io non lo sapevo ma dietro c’era la malavita, tutto partiva da Singapore. La psicologa mi disse: ‘Non so come tu non ti sia suicidato'. Avevo perso lavoro e famiglia, è stata dura».

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